lunedì 3 maggio 2010

relazione azienda graminacee

SCHEDA LAVORI IN AZIENDA
In data 29 aprile,nella settimnale visita all'azienda dell'istituto abbiamo visto le seguenti piante:

Pesco
Nettarino
Albicocco
Pero
Melo
Cotogno
Ciliegio
Noce
Triticale
Orzo
Kamut
Grano duro
Segale
Bolla del pesco
Ligula fogliare
Stipole

ALBERI DA FRUTTO

Pesco: Il pesco comune è un albero di modeste dimensioni, alto fino a ca. 8 m, con apparato radicale molto superficiale, corteccia bruno-cenerina e rami radi, divaricati, rosso-bruni.
Le foglie sono lanceolate, strette, seghettate.

Pesco nettarino: Molto simile al pesco comune ma i frutti sono più piccoli e glabri

Albicocco: Appartiene alla famiglia delle Rosaceae ha fioritura precoce e perciò è più soggetto a danni da ritorni di gelate, nel periodo primaverile.

Pero: Il pero appartiene alla famiglia delle Rosaceae,è una pianta piuttosto plastica nelle forme di allevamento sebbene si tenga presente che la produzione passi dai brindelli e rami misti i primi anni, alle lamburde

Melo: Il melo è una pianta di dimensioni medio-elevate che può raggiungere un'altezza anche di 8-10 metri.
Il melo presenta gemme a legno e miste portate da diversi rami fruttiferi, cioè da dardi, lamburde, brindilli e rami misti. Il frutto è un pomo o melonide (falso frutto); la corteccia è tipicamente liscia rispetto altre specie e la foglia si distingue per il margine seghettato

Melo cotogno: Si distinguono due tipologie di cotogno in base alla forma del frutto: maliformi e piriformi, di cui la prima è più apprezzata. Frutti di dimensioni variabili, a volta assimetrici, dal maliforme al piriforme. L'epicarpo è fittamente ricoperto di peluria che scompare a maturazione incipiente, di colore giallo oro intenso.
La polpa è facilmente ossidabile e spesso ricca di sclereidi, poco dolce ed astringente. Semi: generalmente numerosi, poligonali, spesso agglutinati tra loro da un evidente straterello di mucillagine.
Per la biologia fiorale abbiamo gemme miste e pertanto la produzione è sui rami dell'anno, inoltre la fioritura è tardiva (aprile-maggio). 
Ciliegio: Appartiene alle Rosaceae, sottofamiglia Prunoideae, pertanto l'albero presenta rami a legno e rami a frutto e il frutto è una drupa; la corteccia si presenta come costituita da una serie di anelli. Del ciliegio dolce si distinguono la varietà juliana che fornisce le tenerine e la varietà duracina che produce i duroni. Del ciliegio acido vi sono: la varietà caproniana, con amarene o morasconi, la austera, con le viscole, la marasca, con le marasche.

Noce: Il noce può essere coltivato anche per la produzione di legno o per i frutti. Il noce è un albero vigoroso, caratterizzato da tronco solido, alto, diritto, portamento maestoso; presenta radice robusta e fittonante.
Le foglie sono caduche, composte, alterne.
È una pianta monoica in cui i fiori maschili sono riuniti in amenti penduli, lunghi 10-15 cm, con numerosi stami, che appaiono sui rami dell'anno precedente prima della comparsa delle foglie. 

GRAMINACEE

Triticale: Il triticale (× Triticosecale) è un ibrido artificiale tra la segalee il grano tenero o altre varietà del genere triticum. Creato alla fine del XIX secolo, solo ultimamente coltivato su larga scala. Associa la resistenza al freddo della segale e l'attitudine alla panificazione del frumento; risulta una valida alternativa alla segale, per quanto riguarda le condizioni climatiche, e al frumento per altitudine e acidità del terreno.

Orzo: L’orzo coltivato deriva dall’orzo selvatico Hordeum spontaneum, con il quale conserva una grande affinità, tanto che alcuni studiosi li considerano un’unica specie in quanto interfertili.La differenza principale consiste nella fragilità delle spighe selvatiche, che permettono la dispersione dei semi per mezzo del vento.



Kamut: Kamut® è un marchio registrato della società americana Kamut International che designa una varietà di grano duro.Dal punto di vista botanico, il Kamut® appartiene alla famiglia delle graminacee e alla specie Triticum turgidum; secondo alcuni, è una varietà appartenente alla sottospecie turanicum, secondo altri alla sottospecie polonicum.

Grano duro: Il frumento duro (Triticum Durum) fa parte del gruppo dei frumenti tetraploidi.
Il frumento duro si differenzia dal tenero per i seguenti caratteri morfologici;
- Spiga lateralmente compressa, anziché quadrata, se vista in sezione; glume carenate fino alla base e giumelle inferiori terminanti sempre con una resta molto lunga e spesso pigmentata;
- Cariosside assai grossa (45-60 mg), con albume che tipicamente ha struttura vitrea, ambracea, cornea, anziché farinosa;
- Ultimo internodo pieno, per cui il culmo sotto la spiga è resistente allo schiacciamento.

Segale: La segale presenta dei caratteri botanici simili a quelli del frumento. Da questo si distingue perché la piantina ha una ligula sprovvista delle appendici falciformi abbraccianti il culmo, comuni al frumento e all’orzo, ed inoltre la ligula stessa è corta, dentata a denti brevi e triangolari.
Il culmo è formato di vari internodi, altissimo (1,5-2 metri) e sottile, ma flessibile ed elastico; ha foglie di colore verde glauco, a lamina corta e più stretta del frumento.
La segale accestisce meno del frumento e con maggior ritardo, mentre nelle fasi successive di vegetazione è più rapida e più precoce.
La spiga terminale è in genere lunga e sottile e porta ad ogni dente del rachide una spighetta di norma trifora, ma con il terzo fiore sterile, per cui si hanno 2 cariossidi per spighetta.
Il frutto è una cariosside cilindrica, appuntita all’estremità portante l’embrione, pelosa e troncata all’altra estremità.


MALATTIE

Bolla del pesco:E’ una malattia fungina che colpisce prevalentemente il pesco provocando vistosi danni soprattutto a carico delle foglie, in misura minore colpisce anche germogli, fiori e frutti. I primi sintomi si manifestano sulle giovani foglioline con la formazione di bollosità in rilievo sulla pagina superiore. In un primo momento tali malformazioni si presentano ingiallite per poi trasformarsi in un colore rossastro-
marrone.
Piante colpite: Malattia tipica del
pesco, vengono comunque interessate altre piante come mandorlo ed ornamentali del genere prunus.
Danni causati: Le foglie colpite presentano vistose malformazioni che ne riducono la capacità fotosintetica, con conseguente indebolimento e deperimento della pianta e riduzione della produzione di frutti. Forti attacchi nel periodo primaverile-estivo portano alla caduta anticipata delle foglie. I frutti vengono raramente interessati ma, soprattutto se colpiti ancora piccoli, bloccano lo sviluppo e cadono a terra. Il danno da bolla a volte è simile a quello causato da afidi, ma può essere distinto grazie all’assenza degli insetti e dalla melata da essi prodotta.

PARTI DELLE PIANTE:
Ligula fogliare: Nelle graminacee nel punto di intersezione con il fusto abbiamo una ligula, che è una membrana trasparente e un carattere distintivo della pianta.


Stipole: La stipola è un'appendice che si differenzia alla base del picciolo nelle foglie. Derivano dalla zona di contatto fra la parte basale e quella apicale della bozza fogliare e non sono sempre presenti.



Nella stessa mattinata la classe ha effettuato dei lavori di zappatura per eliminare le piante infestanti del vigneto.






INFORMAZIONI TRATTE DA:
http://www.agraria.org/coltivazioniarboree/pesco.htm
http://www.agraria.org/coltivazioniarboree/albicocco.htm
http://www.agraria.org/coltivazioniarboree/pero.htm
http://www.agraria.org/coltivazioniarboree/melo.htm
http://www.agraria.org/coltivazioniarboree/cotogno.htm
http://www.agraria.org/coltivazioniarboree/ciliegio.htm
http://www.agraria.org/coltivazioniarboree/noce.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Triticale
http://it.wikipedia.org/wiki/Hordeum_vulgare
http://it.wikipedia.org/wiki/Kamut
http://www.agraria.org/coltivazionierbacee/granoduro.htm
http://www.agraria.org/coltivazionierbacee/segale.htm
http://www.freschissimi.com/pagine%20hobbistica/guida/pagine_malattie/bolla.htm
http://www.giardinaggio.it/uploads/gloria24.jpg
appunti di botanica
appunti di agronomia

0 commenti:

Posta un commento