lunedì 21 febbraio 2011

VITE

La vite
Caratteristiche botaniche
Esigenze pedo-climatiche
Fasi fenologiche
Gestione dell’impianto
Scelta del portainnesto
La Vite
Nome scientifico: Vitis vinifera
Famiglia:Vitaceae
Caratteristiche botaniche
Radici
Fusto
Rami
Gemme
Foglie
Fiori
Frutti
Radici
Se la vite è nata per talea, le radici sono fascicolate con una profondità da 25 a 80cm;
Se nasce da seme ha un apparato radicale fittonante
Fusto
Ha un aspetto contorto e può svilupparsi in verticale o essre leggermente inclinato.E’ una fusto rampicante i cui organi di sostegno sono i viticci.
Rami
Ramificazioni chiamate germogli o pampini nello stadio erbaceo, tralci se sono lignificati e sarmenti quando sono staccati dalla pianta dopo la potatura. Se derivano dall’anno in corso sono detti cacchi o femminelle.
Gemme
Sono originate dal meristema primario, possono essere pronte(emettono i germogli a frutto), ibernanti(germogliano l’anno dopo essersi formate) o normali e latenti(crescono sul fusto e danno origine a germogli poco produttivi);
Foglie
Semplici, distiche e alterne. Formate da un picciolo e da una lamina palmato-lobata con cinque nervature primarie che possono originare altrettanti lobi separati da insenature dette seni.
Fiori
Riuniti a formare un’infiorescenza chiamata grappolo (botanicamente racemo composto o pannocchia) posta sul tralcio in posizione opposta alla foglia.
Il grappolo è costituito da un asse principale, il rachide, sul quale si trovano i racimoli divisi in vari ordini il cui ultimo è detto pedicello e porta il fiore. Ogni grappolo può portare fino a 100 fiori, che sono ermafroditi maschili (staminiferi, con 5 stami per fiore) e femminili ( pistilliferi, con 4 ovuli per fiore). Il fiore è formato da un calice con 5 sepali e da una corolla di 5 petali di colore verde.
Il grappolo a seconda della varietà può avere forma e colore diverso.
Frutti
Detto acino, è una bacca formata da:
-parte esterna detta buccia o epicarpo ricca di sostanze coloranti, tanniche e aromatiche;
-parte centrale detta mesocarpo o polpa, molle e succosa, ricca di zuccheri, acqua, ecc…da cui si ricava il mosto;
-parte interna membranosa detta endocarpo in cui sono contenuti i semi o vinaccioli,ricchi di olio;
Gli acini sono posti sui pedicelli e insieme alle ramificazioni del grappolo formano il raspo.
Esigenze pedo-climatiche
La vite offre una vasta adattabilità al clima, con temperature medie annue non inferiori a 10°c e nel mese più freddo temperature non inferiori allo zero. E’ una pianta eliofila. La vite europea inizia a manifestare danni quando si raggiungono circa i -15°c in inverno, mentre quella americana quando si raggiungono i -5°c. I danni da temperature elevate riguardano il meridione e sono in rapporto anche alla ventosità, cioè alla presenza di venti caldi di origine africana (scirocco) che causano il raggrinzimento e appassimento degli acini. Il fabbisogno di freddo è limitato, la vite è resistente ai terreni aridi; molte viti italiane sono posizionate in zone collinari non irrigue e soggette a siccità estiva. Sono dannose le piogge prolungate durante il periodo della fioritura e durante le fasi finali di maturazione
Fasi fenologiche
Gemma cotonosa
Pianto
Germogliamento
Vegetazione
Allegagione
Invaiatura
Maturazione
Gemma cotonosa
Dopo lo stato di riposo vegetativo, in cui la pianta cessa le sue attività, sulle gemme si forma una strato cotonoso di colore brunastro
Pianto
Dalle ferite dei tagli di potatura esce una soluzione acquosa linfatica che contiene zuccheri, Sali minerali ecc…
Germogliamento
Attraverso il tessuto cotonoso delle gemme si intravede la punta verde del germoglio. verso marzo-aprile le foglioline fuoriescono mantenendosi chiuse a rosetta.
Vegetazione e Fioritura
Ogni germoglio porta 4-6 foglioline che iniziano a ingrandirsi, e si vedono i primi abbozzi del rachide.
Il rachide continua a svlipuarsi fino all’ inizio di giugno, quando iniziano a vedersi i primi fiori

Allegagione
Avviene verso la fine di giugno: dopo la fecondazione si possono inziare e vedere i primi frutticini
Invaiatura
Indica l’inizio della maturazione dell’uva e si evidenzia con l’assunzione di colore delle bacche nelle varietà nere e con una maggior trasparenza dei tessuti dell’acino nelle varietà bianche. Analiticamente, l’invaiatura si evidenzia nella bacca con l’inizio dell’accumulo degli zuccheri e con il calo nel contenuto acido.


Maturazione
il viraggio di colore si è completato e aumenta la concentrazione di zuccheri e si sviluppano aromi tipici. Avviene verso settembre-ottobre
Gestione dell’impianto
Lavorazioni
Concimazione
Inerbimento
Controllo delle infestanti
Palificazione
Irrigazione
Lavorazioni
La prima scelta tecnica è stata quella di attuare una lavorazione a due strati, cioè una ripuntatura profonda a 1 m e un’aratura a 40-50 cm. Successivamente o contemporaneamente, a queste operazioni possono essere eseguite la concimazione di fondo. Infine l’erpicatura provvederà ad affinare ulteriormente il terreno, in modo da facilitare l’operazione di trapianto delle barbatelle di materiale certificato.
Concimazione
Azotata (N): stimola l'attività vegetativa e produttiva, e la piante risponde molto velocemente ad una sua somministrazione. La sua scarsità determina vegetazione stentata e con scarsa qualità. Un eccesso determina vegetazione lussureggiante, una produzione elevata ma di scarsa qualità con una forte predisposizione ad attacchi parassitari. 35-70 kg/ha Il suo apporto dovrebbe essere frazionato in tre momenti: una parte (25% del totale) subito dopo la vendemmia, una seconda (40% del totale) dopo il germogliamento e l’ultima (35% del totale) dopo l’allegagione, questa in particolare andrà eseguita con nitrati, ovvero concimi a pronto effetto.
Fosfatica (P): favorisce le difese della vite, e incide sulla qualità del prodotto. Le richieste quantitative sono scarse. 5-20 kg/ha
Potassica (K): importante per la sintesi degli zuccheri e per l'equilibrio acido del vino. E' una molecola poco mobile e che facilmente può risultare anche indisponibile per la pianta pur essendo presente nel terreno in grandi quantità a causa di valori di Ph non ottimali. 38-120 kg/ha
Come d’uso potassio e fosforo nel periodo vengono apportati nel periodo autunnale, subito dopo la vendemmia.
Inerbimento
Solitamente il terreno viene lasciato inerbire spontaneamente dalla fine di agosto alla primavera poiché così si facilita il passaggio dei mezzi meccanici per la vendemmia e successivamente per la potatura. L’inerbimento invernale è molto utile anche per la tutela dell’ambiente, sia perché riduce l’erosione sia perché immobilizza l’azoto nitrico che si rende disponibile nel periodo in cui la vite non è in grado di assorbirlo, sottraendolo quindi al dilavamento.
Per evitare danni alle giovani viti, l’inerbimento non va fatto prima di 3-4 anni dall'impianto.
I miscugli di graminacee, sono quelli più utilizzati. Il 20-30% può essere rappresentato dal Lolium perenne, per la rapidità di sviluppo e la forte resistenza verso la flora di sostituzione; le festuche (rubra, arundinacea, ovina) solitamente rappresentano l'altra componente fondamentale del miscuglio poiché, anche se lente ad affermarsi, sono longeve, resistenti ai tagli, rustiche e adattabili. Per la riuscita dell'inerbimento sono necessari una buona preparazione del terreno, l’esecuzione della semina in autunno; quando la vegetazione ha raggiunto 15-20 cm di altezza è opportuno procedere al primo sfalcio asportando l'erba dal vigneto. Gli sfalci successivi, che non richiedono l’asportazione dell'erba
Controllo delle infestanti
Alla fine di marzo generalmente si esegue una lavorazione relativamente profonda, 15-20 cm, per eliminare le erbe infestanti che, altrimenti, eserciterebbero una forte competizione idrica durante il periodo primaverile-estivo.
Le infestanti possono essere controllate anche con una fresatura molto superficiale. E’ opportuno eseguire tale intervento tra la seconda decade di aprile e la metà maggio, in funzione dell’andamento stagionale. Per contenere sufficientemente lo sviluppo della copertura erbacea fino alla seconda metà di agosto normalmente basta un secondo intervento.
Palificazione
Successivamente all’erpicatura ed una eventuale rullatura si provvederà ad eseguire le sistemazioni idrauliche tramite affossatura e la creazione di scoline laterali. Dopodichè si passerà al tracciamento dei sesti d’impianto e successiva palificazione con pali in cemento precompresso o ferro zincato di altezza 2,8 m e filo zincato plastificato in modo da ridurre i costi da manutenzione. Eseguita la palificazione si attende il periodo autunnale, in quanto risulta essere il momento più indicato per eseguire il trapianto meccanico delle barbatelle.
Irrigazione
La vite nel periodo primaverile-estive, soprattutto nelle zone del centro-sud, patisce motlo lo stress idrico che può causare un aumento della percentuale di acido malico. I vigneti vengono perciò irrigati con impianti di irrigazione a goccia per aumentare l’efficienza idrica.
Scelta del portainnesto
La Fillossera della vite venne introdotta accidentalmente in Francia intorno al 1859 e si diffuse poi nelle regioni produttrici di vino europee e di tutto il mondo, causando gravissimi danni. Per questo vennero introdotti portainnesti di vite americana, resistenti a questo parassita. Grande ruolo nell’introduzione di questi portainnesti in Europa e nella ricostruzione dei vigneti italiani lo ha avuto il noto professor Giovanni Dalmasso.

Le principali specie di vite americana utilizzate sono la vitis rupestris, vitis riparia e vitis berlandieri.

vitis riparia: vive lungo il corso dei fiumi su suoli alluvionali profondi e freschi. Molto resistente alla fillossera
vitis rupestris: vive in terreni sassosi e dirupati. Buona resistenza alla fillossera.
vitis berlandieri: vive su suoli calcarei e alcalini, buona resistenza alla clorosi ferrica e alla fillossera

dalle ibridazioni tra queste specie si sono ottenuti negli anni i principali portainnesti utilizzati in Europa e in Italia: Kober 5BB; 420 A; 1103 Paulsen e 140 ruggeri

420 A: ustao in suoli fertili, freschi e poco calcarei
Kober 5BB: adatto per suoli fertili, freschi, argillosi e soggetti a ristagni idrici
1103 Paulsen:usato in molti suoli, sia fertili che non , ma sempre siccitosi
140 Ruggeri: adatto per suoli siccitosi e poco fertili
Potatura
Secca:
a guyot
doppio capovolto
Pergole
Verde:
Sfogliatura
Cimatura dei germogli
Potatura a Guyot
Si effettua eseguendo tre tagli:
Taglio del presente: viene scelto un ramo abbastanza lignificato e si pota all’altezza dell’ottava gemma. Il ramo scelto porterà l produzione l’anno seguente
Taglio del futuro: si sceglie un ramo e si pota alla seconda gemma in modo da lasciare uno sperone. Il ramo ke vegeterà porterà la produzione fra due anni
Taglio del passato:dopo aver effettuato i primi due tagli, si asportano tutte le altre branche
Infine il ramo scelta per la produzione dell’anno seguente viene curvato in modo da formare un arco
Potatura a doppio capovolto
La potatura del doppio capovolto prevede che, fra i tralci originatisi alla sommità del ceppo, alcuni siano speronati a 1-2 gemme, per garantire il rinnovo l'anno successivo, mentre altri, da 2 a 4,  siano eventualmente accorciati, ripiegati ad arco verso il basso e legati al filo collocato al di sotto di
quello portante. Ciascun tralcio porta generalmente da 12 a 15 gemme.
Potatura a pergole
Prevede l'eliminazione dei tralci che hanno prodotto e la loro sostituzione con tralci di un anno originatisi alla sommità del ceppo, sulla quale vengono lasciati alcuni speroni da 1-3 gemme. I tralci prescelti vanno posizionati sui fili di sostegno e legati. In funzione delle potenzialità produttive e degli obiettivi qualitativi a cui si mira, nelle pergole si incide sul carico di gemme lasciando un numero variabile di tralci.
Sfogliatura
L’eliminazione di una parte delle foglie nella zona in prossimità dei grappoli, ha lo scopo di impedire i ristagni di umidità, che favoriscono gli attacchi di botrite, permette una migliore penetrazione dei raggi solari che creano condizioni sfavorevoli al fungo dell'oidio, migliora la colorazione delle bacche. Infatti il soleggiamento dei grappoli consente un aumento del tenore in zuccheri e una conseguente diminuzione dell’acidità.
Cimatura dei germogli
Si effettua una decina di giorni prima della fioritura, su vitigni vigorosi. Favorisce, l’allegagione venendo a interrompere una elevata attività vegetativa, principale causa della colatura dei fiori.
I principali effetti della cimatura sono:
favorire lo sviluppo dei grappoli a scapito degli apici vegetativ
maggiore sviluppo delle femminell
modifica la superficie fogliare, diminuendo la produzione di zucchero
aumenta la resistenza alla siccità in quanto le foglie apicali sono forti consumatrici di acqua.
Forme di allevamento
Cordone speronato
Sylvoz
Pergola
Cordone speronato
Sistema adottato ogni qualvolta il risultato qualitativo sia prioritario.
Alla raccolta l’uva si presenta uniformemente matura permettendo di ottenere vini di grande struttura e carattere, adatti ad un lungo invecchiamento.
Sylvoz
forma ampiamente diffusa e conosciuta in tutta la pianura veneta e sulle prime pendici collinari.
Quando il vigneto è giustamente condotto, permette di ottenere vini equilibrati, di un certo corpo, piacevoli e di pronto consumo. Nel riquadro, particolare di una corretta potatura con archetti inseriti direttamente sul cordone permanente e con la presenza di corti speroni dai quali si otterranno i futuri capi a frutto.
Pergola
molto diffusa nei vigneti Veronesi e Vicentini. L’impalcatura tradizionale è sostituita nei recenti impianti da una nuova struttura portante, dove però l’assenza di un ulteriore filo di sostegno esterno, obbliga a cimature molto corte degli ultimi germogli e comunque a un ricadere della vegetazione.
Scelta varietale uva da tavola
Bianca
Regina
Pizzutello
Italia
Rossa
Cardinal
Red globe
Palieri
Regina
proviene da uno dei vitigni più antichi e diffusi, di origine orientale (Siria), ed è conosciuta con diversi nomi: Pergolone, Inzolia, Menavacca. È molto gradita per l'aspetto e il gusto. Si presenta con grappoli grandi e lunghi, formati da acini di forma ellittica giallo ambrati, la polpa è croccante e zuccherina. Si trova sul mercato da agosto ad ottobre.
Pizzutello
detta anche uva corna per via della caratteristica forma a corno degli acini, ha un colore verde giallo cristallino, ha origini antichissime ed era tipica nella zona di Tivoli e a Pompei.
Italia
ottenuta dall'incrocio della vite Bicane con Moscato D'Amburgo, viene prodotta in gran parte in Puglia e Sicilia. È caratterizzata da grandi grappoli di forma conico piramidale, grossi acini ovoidali di colore giallo dorato, croccanti, dal sapore dolce intenso e dall'aroma di moscato. È commercializzata da fine agosto a tutto dicembre ed ha una buona conservabilità.

Cardinal
Vitigno molto vigoroso, caratterizzato da buona e costante produttività , presente nei vigneti  vocati alla produzione di uva da tavola
Red Globe
di origine californiana, è una varietà più recente, molto diffusa, dalla forma conica piramidale, acini sferici molto grossi di un color rosa intenso. È un'uva di buona qualità, l'epoca di maturazione va da settembre a fine dicembre.
Palieri
è un vitigno di origine italiana ottenuto da Michele Palieri incrociando due varietà (Alphonse Lavallée e Red Malaga). È un'uva di colore nero violaceoMatura all'inizio di settembre.
Principali vini e vitigni piemontesi
Vini rossi
Barbera
Dolcetto
Freisa
Nebbiolo
Vini bianchi
Arneis
Erabluce
Moscato

Barbera
Questo vitigno ha le sue origini nel Monferrato
CaratteristicheMorfologiche
Germogliamento: entro la prima metà di aprile.
Fioritura: tra la prima e la seconda decade di giugno.
Invaiatura: seconda decade di agosto.
Maturazione dell'uva: prima decade di ottobre.
Può essere vinificato sia da solo che con altre uve in quanto vitigno estremamente adattabile.
Da un punto di vista dell'enologia il Barbera è caratterizzato da una grande duttilità: le sue uve, dotate di elevata acidità fissa, trovano impiego in una vasta gamma di vini.
Dolcetto
L'origine di questo vitigno è ancora un pò confusa. Per alcuni si ritiene che abbia avuto origine sulle colline del Monferrato.
Caratteristiche Morfologiche:
Germogliamento: seconda decade di aprile.
Fioritura: prima decade di giugno.
Invaiatura: prima decade di agosto.
Maturazione dell'uva: seconda decade di settembre.
Da questo vitigno ottengono vini dal colore intenso (rosso rubino con riflessi violacei)e di intenso profumo, soprattutto se giovani, con sentori di ciliegia e frutti rossi macerati, talora leggermente ammandorlato.
Freisa
La Freisa è coltivata nelle zone di Asti, di Cansale nel Monferrato, di Chieri, di Alba e in piccole quantità sulle colline del Pinerolo.
Caratteristiche Morfologiche:
Germogliamento:  terza decade di aprile
Fioritura:  prima decade di giugno
Invaiatura:  seconda decade di agosto
Maturazione dell'uva: fine settembre-inizio ottobre
Dalle uve di Freisa, vinificato in purezza, si ottiene un vino dal bel colore rubino, un profumo fine che ricorda il lampone e la viola.
Nebbiolo
Intensamente coltivato nelle Langhe e nel Roero in provincia di Cuneo, in Canavese e soprattutto nel comune di Carema in provincia di Torino, oltre che nel Biellese, nell'Alto Vercellese e Novarese. È presente anche nell'Astigiano.
Caratteristiche Morfologiche :
Germogliamento: prima decade di aprile.
Fioritura: prima decade di giugno.
Invaiatura: seconda decade di agosto.
Maturazione dell'uva: seconda-terza decade di ottobre.
A maturazione completa i vini di Nebbiolo presentano al profumo note fruttate accompagnate da quelle di fiori secchi, di spezie, talora di catrame; al gusto la tannicità è moderata ed il corpo molto pronunciato. Generalmente viene vinificato in purezza (un tempo era tradizionale unirvi una piccola percentuale di Barbera). Questo vono da origine al Barolo se fatto invecchiare per 4 anni in botti di rovere
Arneis
La più grande concentrazione di vigne si trova sulla sponda sinistra del fiume Tanaro, nella zona del Roero. Questo vitigno viene coltivato appunto nel Roero e nelle Langhe, due aree collocate nel Piemonte meridionale, in provincia di Cuneo.
Caratteristiche Morfologiche:
Germogliamento:  entro la prima metà di aprile.
Fioritura:  tra la prima e la seconda decade di giugno.
Invaiatura:  seconda decade di agosto.
Maturazione dell'uva:  terza decade di settembre.
Attudini Enologiche:
Da questo vitigno si ottiene un bianco di buona personalità e finezza, dal profumo peculiare caratterizzato da intense sensazioni fruttate, ricco di corpo, con acidità moderata e costituita principalmente da acido tartarico
Erbaluce
È coltivato in provincia di Torino (in Canavese, sulla Serra d'Ivrea e sui colli che circondano il lago di Viverone) e in alcuni comuni della provincia di Biella; con il nome di Greco è da tempo presente nel Novarese.
Caratteristiche Morfologiche:
Germogliamento: prima decade di aprile.
Fioritura: tra la prima e la seconda decade di giugno.
Invaiatura: seconda decade di agosto.
Maturazione dell'uva: terza decade di settembre.
Dotate di elevata acidità fissa, le uve si prestano all'ottenimento di prodotti di diversa tipologia. Dagli eleganti spumanti secchi, ai vini tranquilli, caratterizzati da profumo fine e leggero e gusto fresco ed acidulo, terminando agli importanti passiti (o passiti liquorosi), ottenuti dall'appassimento in fruttaio di uve scelte.
Moscato
In Piemonte è di gran lunga il vitigno a frutto bianco più intensamente coltivato e uno dei principali in molti comuni delle province di Cuneo, Asti e Alessandria. È presente, anche se sporadicamente, in molte altre zone viticole piemontesi, comprese le aree montane e pedemontane.
Caratteristiche Morfologiche:
Germogliamento: seconda decade di aprile.
Fioritura: tra la prima e la seconda decade di giugno.
Invaiatura: prima decade di agosto.
Maturazione dell'uva: seconda decade di settembre.
Con le uve di Moscato bianco si producono vini speciali dolci e intensamente aromatici, frizzanti o più spesso spumanti; a seguito dell'appassimento delle uve se ne ottengono anche passiti di eccellente qualità; sono poi rari, ma non meno interessanti, i vini secchi e aromatici da consumare come aperitivi.

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