lunedì 30 novembre 2009

RISPOSTE TPV DALLA 1 ALLA 223 (FINE)

1 La radiazione solare è composta da radiazioni UV,radiazioni infrarossi e luce visibile.

2 L'albedo è un fenomeno per il quale la maggior parte della radiazione solare che raggiunge il suolo viene nuovamente irradiata verso verso l'atmosfera terrestre con lunghezza d'onda maggiore.

3 L'effetto serra è un fenomeno complementare all'albedo,infatti con esso la radiazione inviata nuovamente in atmosfera dall'albedo viene rispedita nuovamente sulla terra surriscaldando quest'ultima

4 L' effetto serra si può sfruttare in agricoltura per coltivare piante ricreando il loro habitat naturale all'interno di una serra in cui avverrà lo stesso fenomeno precedentemente spiegato solo che anzichè riscaldare la terra in questo caso si riscalderà l edificio.

5 I gas serra sono anidride carbonica,metano,ossido d'azoto clorofluorocarburi e altri gas.Derivano tutti dalle attività antropiche.

6 Le variabili ambientali che influenzano il rapporto tra luce e pianta sono latitudine,stagione,ora del giorno,quota,esposizione della pianta al sole e pendenza del terreno mentre le variabili agronomiche sono la chioma delle piante la disposizione di quest'ultime il LAI e i tipi di piante adottate.

7 Gli effetti dell'intensità luminosa sulle piante sono : l'eliotropismo,l'eziolamento e il fototropismo

8 In base alla necessita di luce le piante si dividono in sciafile obbligate e facoltative e in piante eliofile.

9 La paglia deriva dallo scarto dei cereali mentre il fieno è erba secca

10 Le brinate per convenzione sono fenomeni per i quali l'aria calda accumulata dal terreno viene ceduta e venendo a contatto con l'aria fredda provoca la brina questo pero avviene solo in zone in cui ci sono vallate ad U come la Val di Susa mentre in zone pianeggianti questo non avviene e si verificano brinate per irraggiamento.

11 I fattori che influenzano la temperatura dell'aria sono l'altitudine,l'altitudine,l'esposizione al sole,la pendenza del terreno e l'effetto serra.

12 Le temperature ottimali sono quelle in cui la pianta e i semi lavorano a pieno,le temperature cardinali invece hanno come conseguenza una temporanea interruzione delle attività delle piante mentre in temperature critiche la pianta cessa definitivamente di vivere.

13 Le piante in rapporto alla temperatura si classificano in megaterme che necessitano di temperature superiori ad i 20°C, mesoterme che hanno un fabisogno di calore compreso tra i 15 ed i 20°C ed infine piante microterme che vivono con temperature tra gli 0 ed 15°C

14 I rapporti che intercorrono tra temperatura e ciclobiologico sono il termoperiodo, la vernalizzazione, la dormienza e la somma termica.

15 I danni provocati dalle alte temperature sono l'ustione dei frutti carnosi dovuto all'effetto lente,minore produzione di biomassa eccesiva evotraspirazione le difese che si possono adottare sono la scelta di specie resistenti ai climi caldi.

16 I danni provocati dalle basse temperature sono il congelamento dell'acqua all'interno della pianta,lesione ai fiori;per difendersi si possono piantare quinti arboreii orientare la coltura verso Sud scegliere specie che fioriscono dopo il periodo di congelamento,attuare potature ritardate,utilizzare ventilatori a pale e inserire nel campo bruciatori a GPL elettro ventilati in numero pari tra 80-150

17Le piante in rapporto al fotoperiodo si dividono in brevidiurne, longidiurne e neutrodiurne.

18Il fotoperiodo si puo sfruttare per fini produttivi in una serra oscurandola o illuminandola in questo modo si indurrà il fiore a sbocciare come si ad esempio per i crisantemi

19Tanta più luce riceve la pianta tanto più sarà indotta a fotosintetizzare e viceversa,

20'Allettamento consiste nel ripiegamento fino a terra di piante erbacee, per l'azione del vento o della pioggia. Questo fenomeno, se precoce, nei cereali a paglia può essere seguito da una ricrescita dello stelo che però assume una caratteristica curvatura (ginocchiatura). L'allettamento è negativo in agricoltura in quanto, oltre ad altri problemi di ordine fitosanitario, rende difficoltosa la raccolta del prodotto.

21Sfruttando il calore liberato con la solidificazione dell'acqua, si mantengono gli organi vegetativi (in particolare le gemme) ad una temperatura superiore a quella dell'aria, limitando enormemente i danni da brina. Tale sistema è utilizzato diffusamente ad esempio nelle piantagioni di mele in Alto Adige.

22Deve essere totalmente trasparente per permettere un ottima trasmittanza della luce solare molto leggero ed infrangibile.

23I sistemi migliori sono umidificare la serra con irrigazione,avere delle pale per la circolazione dell'aria ed un impianto di riscaldamento.
24I fattori climatici modificabili in ambiente protetto sono l'umidità la temperatura la luce il quantitativo d'acqua e l'aria.

25Dall esposizione al sole,dal fatto che sia o meno ricoperto da materiali di copertura e dalle sostanze che lo compongono.

26La grandine si forma con l'incontro di due correnti d'aria opposte,queste contenenti rispettivamente aria fredda e calda si uniscono per formare cristalli di ghiaccio molto piccoli e leggeri che rimangono in sospensione;se a questo fenomeno si unisce l'alta pressione i chicchi cadono sulla terra. Per difendersi si può coprire il campo con dei teli,oppure si spara con dei cannoni in mezzo alle nuvole per spostarle oppure si spara dello ioduro d'argento che blocca la grandine ed infine ci si può assicurare.

27Per avere le precipitazioni occorre una massa d’aria ricca di vapore acqueo. Perché, tuttavia, si formino pioggia e neve, occorre qualcosa che agglomeri le molecole d’acqua, come i granelli di polvere sospesi nell’aria. le molecole iniziano ad attaccarsi al granello e la goccia aumenta così finché non diventa troppo pesante per rimanere in aria e quindi precipita. Quando la condensazione di queste molecole d’acqua avviene ad una temperatura superiore agli 0° e il diametro della goccia supera gli 0,3 mm, si ha la pioggia. Se la temperatura rimane al disotto degli 0°, le molecole cristallizzano e diventano ghiaccio, formando così la neve. i fiocchi di neve si formano perché i cristalli di ghiaccio, attraversando strati d’aria a temperature superiori agli 0°, fondono e si riaggregano, raggiungendo anche notevoli dimensioni. Un altro tipo di precipitazione è la grandine. I chicchi di grandine hanno forma sferica e dimensioni variabili, da quelle di un chicco di riso a quelle di un uovo. Sono costituti da un nucleo centrale, che è formato da un granello di polvere, avvolto alternativamente da uno strato di ghiaccio trasparente e da uno strato di ghiaccio opaco. La grandine si forma quando le gocce di pioggia sono spinte da forti correnti verso l’alto, dove ghiacciano, e poi verso il basso, dove fondono in parte. A ogni salita o discesa si forma un nuovo strato di ghiaccio e il chicco aumenta di dimensioni. Quando la condensazione delle molecole d’acqua presenti nelle masse d’aria avviene vicino al suolo, si ha la nebbia. Di notte, nella stagione calda, quando il suolo si raffredda più dell’aria, la condensazione delle molecole d’acqua forma la rugiada. Nelle notti invernali, quando si ha una forte diminuzione della temperatura, le molecole d’acqua sublimano passando direttamente allo stato solido, formano la brina, costituita da piccoli cristalli di ghiaccio.Perchè abbiano effetti benefici sulla pianta devono essere leggere e continue in modo da irrigare nutrire e proteggere la terra altrimenti danneggiano solo sopratutto le parti delicate della pianta come i fiori.

28Il vento è un fenomeno naturale che consiste nel movimento ordinato, quasi orizzontale, di masse d'aria dovuto alla differenza di pressione tra due punti dell'atmosfera. In presenza di due punti con differente pressione si origina una forza detta forza del gradiente di pressione o forza di gradiente che agisce premendo sulla massa d'aria per tentare di ristabilire l'equilibrio

29Il frangivento è la particolare sistemazione di alberi o arbusti, detta anche cintura di riparo arborea, atta a riparare le coltivazioni dal vento.Le piante, disposte a muraglia, interrompono l'urto violento dei venti. L'uso di alberi come frangivento non è una nuova idea e si può presumere che già gli antichi coltivatori si ingegnassero a creare tali ripari, imitando quanto avviene in natura. È infatti semplice osservare che la vegetazione arborea spontanea crea barriere protettive contro il vento.I frangivento possono estendersi per chilometri e chilometri, oppure servire da recinto a piccole aree per proteggere coltivazioni particolarmente vulnerabili ai forti venti.Nelle zone di collina i frangivento hanno un'azione protettiva non solo per le coltivazioni, ma anche per il terreno appena arato o molto friabile che verrebbe facilmente asportato.

30La siepe è una struttura lineare, costituita prevalentemente da specie vegetali arboree ed arbustive. Nonostante sia del tutto artificiale, e che per questo motivo richieda l'intervento umano per conservarsi, costituisce un ecosistema di grande valore, soprattutto quando inserita in contesti territoriali molto degradati dal punto di vista biologico (aree destinate all'agricoltura intensiva, zone industriali, ambiente urbano, margini di infrastrutture, margini di corsi d'acqua artificializzati). La sua architettura inoltre le consente un'altissima produttività biologica (alta efficienza nella trasformazione dell'energia in biomassa).

31Le piogge acide sono precipitazioni contaminate dalla presenza di composti a reazione acida, che si sono formati nell'atmosfera come conseguenza di processi di combustione. Esse sono tra le cause principali della distruzione della vegetazione.La vegetazione viene danneggiata in modo irreparabile e va incontro a fenomeni di essiccazione(ingiallimento e caduta degli aghi,vulnerabilità a insetti e parassiti). La Foresta Nera tedesca sta scomparendo e circa la metà delle foreste europee è considerata in grave pericolo. In Italia, fortunatamente, gli effetti negativi delle piogge acide sulla vegetazione sono notevolmente ridotti: in primo luogo la barriera delle Alpi ci fa da schermo protettivo; il terreno del nostro paese, poi, è per lo più calcareo e per questo neutralizza bene l'acidità delle piogge che può essere assorbita dalle piante attraverso l'apparato radicale.Le sostanze acide contenute nell'acqua piovana danneggiano i corsi d'acqua. Il pH di un lago, che normalmente è pari a 8, con le piogge acide e lo scioglimento primaverile delle nevi si abbassa, dando il via una serie di pesanti conseguenze per la vita acquatica. Infatti al di sotto del valore 5.5 di pH muore la maggior parte dei pesci, dei crostacei e dei molluschi, e i fiumi e i laghi, quindi, diventano a poco a poco sterili. 140 sono i laghi ormai privi di vita in Canada, 107 sono in pericolo in Finlandia, 1750 in Norvegia e 15.000 in Svezia.L'abbassamento del pH dovuto alle piogge acide mobilizza l'alluminio (normalmente racchiuso nel reticolo cristallino dei silicati del terreno) facendolo passare nella soluzione circolante del suolo con gravi intossicazioni (e conseguenti perdite economiche) a carico delle produzioni erbacee e legnose in esso coltivate oltreché della fauna e delle flora spontanee.A essere colpiti sono anche i materiali dei monumenti e degli edifici: il marmo (carbonato di calcio anidro), per esempio, viene trasformato in gesso (solfato di calcio biidrato) e quindi si sgretola; così gli intonaci e il cemento, mentre i metalli vengono corrosi.

32 Ci si può difendere dall'inquinamento evitando di utilizzare concimi e fertilizzanti chimici,adoperando macchinari agricoli con basso in patto ambientale stesso discorso per le coltivazioni,evitare di disboscare,sprecando meno l'acqua non fumando.Mentre le piante si possono difendere con dei teli le coltivazioni ma in questo modo si procurerebbe un eccessivo ombreggiamento alle piante quindi si preferisce adoperare delle siepi alte 1m 1,50 m circa per proteggere le coltivazioni in particolare quelle sorte vicino a strade molto trafficate o ad industrie inquinanti,maggiore sarà il rischio di inquinamento maggiore sarà il numero di siepi da inserire nella coltivazione; man mano che si allontano da essa andranno fatte sempre più alte così non si ombreggia e si proteggono i campi.

33 L'attività dei microrganismi nel suolo è influenzata dal tipo di terre che compone il terreno,dal Ph di quest'ultimo,da concimazioni organiche il tutto influenza poi anche l'azoto fissazione.

34 La fissazione dell'azoto atmosferico o azotofissazione consiste nella riduzione, tramite la nitrogenasi, dell'azoto molecolare (N2) in azoto ammonico (NH3). L'azoto ammonico è successivamente reso disponibile per molte importanti molecole biologiche quali gli amminoacidi, le proteine, le vitamine e gli acidi nucleici attraverso i processi di nitrificazione e nitratazione.

35 L'agrometeorologia è l'applicazione delle conoscenze meteorologiche in agricoltura, tenuto conto dei rapporti tra atmosfera, suolo e vegetazione.Secondo l'Associazione Italiana di AgroMeteorologia per agrometeorologia si intende "la scienza che studia le interazioni dei fattori meteorologici ed idrologici con l'ecosistema agricolo-forestale e con l'agricoltura intesa nel suo senso più ampio".

36 La stazione meteorologica è un gruppo di strumenti che permettono di monitorare le condizioni dell'atmosfera e tutto ciò che riguarda la meteorologia.Una stazione meteorologica è composta principalmente da:
Termometro (a minima e massima) per misurare la temperatura;
Barometro per misurare la pressione dell'aria;
Igrometro per misurare l'umidità atmosferica;
Anemometro per misurare la velocità del vento;
Banderuola per misurare la direzione del vento;
Pluviometro per misurare la quantità di pioggia caduta.

37 Per suolo si intende lo strato superficiale che ricopre la crosta terrestre, derivante dall'alterazione di un substrato roccioso, chiamato roccia madre, per azione chimica, fisica e biologica esercitata da tutti gli agenti superficiali e dagli organismi presenti in o su di esso. Il suolo può comprendere sia sedimenti sia regolite.

38 Il pedon è la più piccola unità tridimensionale, ma non inferiore ad un metro quadrato sulla cima che indichi il profilo laterale della variabilità

39 Un orizzonte pedologico è uno strato ben identificabile di suolo, distinguibile dagli altri sopra- e sottostanti.

40 Gli orizzonti pedologici vengono distinti comunemente utilizzando alcune lettere (maiuscole), riguardo ai differenti tipi principali, e minuscole per definire dei sottorizzonti più specifici: O - orizzonti organici di suoli minerali,A - orizzonti minerali evolutisi a partire dalla superficie,E - orizzonti che hanno subito eluviazione,B - orizzonti minerali,C - orizzonti minerali debolmente alterati,R - rocce litoidi.

41 Nel terreno agrario si distingue lo strato attivo (zona esplorata dalle radici, in cui avvengono le lavorazioni) e uno strato inerte.

42 Il suolo è composto da una parte solida (componente organica e componente minerale), una parte liquida e da una parte gassosa.

43 La fase solida è composta dalle particelle terrose e dagli organismi viventi presenti nel terreno. La natura chimica delle particelle terrose è in parte mineralogica, in parte organica, in parte chimica. La natura delle particelle terrose ha influenze dirette su molte proprietà fisiche e meccaniche del terreno (vedi sezioni successive). il terreno ideale per coltivare le piante è detto franco (o di medio impasto) ed è composto da circa il 40% di sabbia, dal 25% di limo, dal 25% d’argilla e dal 10% di scheletro.

44 In agronomia e pedologia, la tessitura o grana o granulometria è la proprietà fisica del terreno che lo identifica in base alla composizione percentuale delle sue particelle solide distinte per classi granulometriche. Questa proprietà è importante per lo studio dei suoli e del terreno in quanto ne condiziona sensibilmente le proprietà fisico-meccaniche e chimiche con riflessi sulla dinamica dell'acqua e dell'aria e sulla tecnica agronomica.

45 La classificazione granulometrica prescinde dalla natura chimica o chimico-mineralogica delle particelle e prende in considerazione esclusivamente la dimensione. Le particelle sono distinte in classi granulometriche. In generale, a prescindere dai parametri dimensionali adottati dai diversi sistemi di classificazione, le classi granulometriche sono 4, in ordine di dimensione crescente:
argilla
silt
sabbia
ghiaia

46 Una catena alimentare è l'insieme dei rapporti tra gli organismi di un ecosistema. Ogni ecosistema ha una sua catena alimentare e, siccome un individuo può appartenere a più di una catena alimentare, si crea una vera e propria rete alimentare.

47 Un ecosistema è una porzione di biosfera delimitata naturalmente.

48 L'agrosistema o agroecosistema, in ecologia, è un ecosistema terrestre fortemente antropizzato, le cui dinamiche, pur svolgendosi fondamentalmente secondo le leggi dell'ecologia, sono artificialmente controllate e finalizzate alla produzione di biomassa ed energia da utilizzare per scopi economici.

49 In ecologia il biotopo è un'area di limitate dimensioni (ad esempio uno stagno, una torbiera, un altipiano) di un ambiente dove vivono organismi vegetali ed animali di una stessa specie o di specie diverse, che nel loro insieme formano una biocenosi.

50 In ecologia il termine biocenosi (o comunità) deriva dalle parole di lingua greca βιος (bios = vita) e κοινος (koinosis = comune) ed indica la comunità delle specie che vive in un determinato ambiente, o, meglio, in un determinato biotopo (dal greco βιος = vita e τοπος = luogo), cioè un'area in cui le condizioni fisico-chimiche ed ambientali sono costanti. Il biotopo, per le sue caratteristiche, può essere definito come l'unità fondamentale dell'ambiente.

51 L'habitat (termine latino che significa abita) è il luogo le cui caratteristiche fisiche o abiotiche, e quelle biotiche possono permettere ad una data specie di vivere e svilupparsi. È essenzialmente l'ambiente che può circondare una popolazione di una specie.

52 La nicchia ecologica è un termine che indica la posizione di una specie (o di una popolazione) all'interno di un ecosistema, ossia il suo modo di vivere, il suo ruolo e tutte le condizioni fisiche, chimiche e biologiche che ne permettono l'esistenza in quel particolare ambiente. Per definizione una nicchia ecologica esiste solo se esiste una popolazione che la occupa.

53 terreni migliori per la crescita delle piante sono quelli cosiddetti franchi o di medio impasto, contenenti cioè una percentuale di sabbia (dal 35 al 55%) tale da permettere una buona circolazione idrica, una sufficiente ossigenazione ed una facile penetrazione delle radici; una percentuale di argilla (dal 10 al 25%) tale da mantenere un sufficiente grado di umidità nei periodi asciutti, di permettere la strutturazione e di trattenere i nutrienti; una frazione trascurabile di scheletro. Nei terreni di medio impasto il limo risulta presente in percentuali che vanno dal 25 al 45%, meno ce n'è e più il terreno risulta di qualità.

54 La sostanza organica del terreno è l'insieme dei composti organici presenti nel terreno. Questo insieme, eterogeneo sotto diversi aspetti, è in gran parte compreso fra i costituenti della frazione solida ed è di prevalente origine biologica.

55 La sostanza organica rappresenta l'insieme degli stadi del ciclo del carbonio che si contrappongono alla fase minerale. In generale il suo ruolo nelle proprietà fisiche e chimiche è secondario e indiretto quando si fa riferimento alle prime tre classi, per quanto sia fondamentale per influenzarne l'evoluzione. Fondamentale è invece il ruolo biologico ed ecologico.

56 Il ciclo del carbonio è il ciclo biogeochimico attraverso il quale il carbonio viene scambiato tra la geosfera (all'interno della quale si considerano i sedimenti ed i combustibili fossili), l'idrosfera (mari ed oceani), la biosfera (comprese le acque dolci) e l'atmosfera della Terra. Tutte queste porzioni della Terra sono considerabili a tutti gli effetti riserve di carbonio (carbon sinks). Il ciclo è infatti solitamente inteso come l'interscambio dinamico tra questi quattro distretti. Gli oceani contengono la maggior riserva di carbonio presente sulla Terra, sebbene essa sia solo in piccola parte disponibile all'interscambio con l'atmosfera.

57 La sostanza organica si origina in natura per accumulo di residui vegetali e, in misura minore, animali. Le piante apportano al terreno sostanza organica con la caduta delle foglie e con i rilasci di composti organici dalle radici oltre che con le radici morte che restano nel terreno. Una volta giunta al terreno, questa sostanza organica viene trasformata ad opera di numerosi microrganismi (batteri e funghi) e di animali terricoli (lombrichi). Questa trasformazione avviene in due fasi: la prima, detta biodegradazione della sostanza organica, serve a demolire i composti organici presenti nelle foglie e nei vari residui; la seconda, umificazione della sostanza organica, serve a trasformare i composti della biodegradazione in sostanze umiche. Il ciclo si chiude con la distruzione della sostanza organica e la conseguente produzione di anidride carbonica che, emessa nell’atmosfera, viene ritrasformata in sostanza organica ad opera della fotosintesi delle piante.

58 Per struttura di un terreno si intende la proprietà derivata dall'aggregazione delle particelle terrose e dalla reciproca disposizione spaziale sia degli aggregati sia delle singole particelle. L'esistenza di una struttura del terreno può modificare o esaltare i pregi o i difetti della tessitura e avere pertanto riflessi sulle proprietà fisiche, meccaniche e chimiche del terreno e sulla tecnica agronomica. Questa proprietà assume pertanto una particolare importanza nei terreni che hanno un tenore significativo in particelle fini (limo e argilla) in quanto facilmente predisposti a difetti della fertilità meccanica. La tecnica agronomica interferisce sensibilmente sulla struttura migliorandola se eseguita razionalmente, peggiorandola o addirittura distruggendola se eseguita in modo irrazionale.La costituzione di una struttura si deve alla presenza significativa di particelle dotate di proprietà colloidali. In generale i colloidi minerali, costituiti per lo più da minerali argillosi e da idrossidi di ferro e alluminio, hanno un'azione cementante responsabile della formazione di aggregati strutturali primari.

59 La biodiversità indica una misura della varietà di specie animali e vegetali nella biosfera; essa è il risultato di lunghi processi evolutivi.

60 Per biomassa si intendono tutti quei materiali di origine organica, animale o vegetale, che non hanno subito alcun processo di fossilizzazione, quindi il petrolio, il carbone e gli altri combustibili fossili, pur essendo di origine organica non possono essere definiti biomassa.

61 La produttività primaria netta è la velocità di immagazzinamento della materia organica prodotta, al netto di quella usata per la respirazione delle piante.

62 FATTORI CHE FAVORISCONO LA DEMOLIZIONE DELLA STRUTTURA DEL TERRENO AGRARIO:
La struttura del terreno agrario non è uno strato permanente ma può essere distrutta da :

1 Lavorazioni effettuate con terreno non in tempera
2 L'azione battente della pioggia e dell'acqua di irrigazione per aspersione che spappola gli aggregati
3 Il calpestio da parte di animali,macchine e uomini
4 La mineralizzazione della sostanza organica perchè l'humus a sua volta viene trasformato sempre dai microrganismi del terreno e dà come prodotto finale acqua,anidride carbonica e sali minerali;per favorire la strutturazione di un terreno bisogna quindi apportare continuamente sostanza organica
5 azione defloculante: (demolizione struttura terreno) viene attuata anche dal sodio che si trova in alcuni concimi ad esempio il nitrato d sodio

63 L'evapotraspirazione è una variabile o grandezza fisica usata in agrometeorologia. Consiste nella quantità d'acqua (riferita all'unità di tempo) che dal terreno passa nell'aria allo stato di vapore per effetto congiunto della traspirazione, attraverso le piante, e dell'evaporazione, direttamente dal terreno. È spesso indicata nei manuali con la sigla ET

64 I macropori sono quelli con diametro superiore a 8 μ, micropori quelli con diametro inferiore a 8 μ.

65 Il terreno saturo è caratterizzato dal fatto che sia i macro sia i micropori sono privi d'aria e pieni d'acqua;se i micropori sono occupati dall'acqua e i micropori dall'aria si ha la capacità di campo mentre al disotto degli 0,2 micrometri l'acqua non può essere assorbita perchè fortemente trattenuta e in tal caso siamo in una situazione di punto di appassimento terreno. Una volta giunta al terreno, questa sostanza organica viene trasformata ad opera di numerosi microrganismi (batteri e funghi) e di animali terricoli (lombrichi). Questa trasformazione avviene in due fasi: la prima, detta biodegradazione della sostanza organica, serve a demolire i composti organici presenti nelle foglie e nei vari residui; la seconda, umificazione della sostanza organica, serve a trasformare i composti della biodegradazione in sostanze umiche. Il ciclo si chiude con la distruzione della sostanza organica e la conseguente produzione di anidride carbonica che, emessa nell’atmosfera, viene ritrasformata in sostanza organica ad opera della fotosintesi delle piante.

66 Il sovescio è una pratica agronomica consistente nell'interramento di apposite colture allo scopo di mantenere o aumentare la fertilità del terreno. I risultati che si possono ottenere sono di vario tipo;aumento della materia organica al terreno;rallentamento di fenomeni erosivi;mantenimento del contenuto di azoto nitrico; Particolarmente importante è il sovescio di leguminose in quanto queste sono tra le poche specie vegetali in grado di fissare direttamente l'azoto atmosferico. Con tale sovescio si trasferisce, tramite l'azotofissazione, azoto dall’atmosfera al terreno.
Il sovescio, quindi, rappresenta un mezzo per concimare i terreni, anche nei paesi caldo-aridi, indipendentemente dalla disponibilità di letame ed è quindi una pratica molto utilizzata nell'agricoltura biologica.

67 Effettuare una semina manuale non permette di distribuire i semi in maniera omogenea,questo fatto ci nega notevoli vantaggi come variare molti fattori ad esempio la profondità,la distanza tra seme e seme, la possibilità di creare delle file ed effettuare anche lavori successivi per la cura della coltura come ad esempio la sarchiatura che consiste nel taglio o nel rimescolamento dello strato superficiale oppure la rincalzatura che consiste nel riportare terra dall'interfila alla base delle piante;inoltre,può anche distribuire antiparassitari e concimi.Tutte cose che con una semina meccanica si possono fare perchè distribuisce i semi in modo omogeneo

68 La seminatrice meccanica è composta dalle seguenti parti:
TELAIO
TRAMOGGIA (contiene i semi)
ALIMENTATORE
TUBI DISTRIBUTORI (distribuiscono i semi,sono fatti in teflon)
DISCHI ASSOLCATORI (formano dei solchi nel terreno)
ORGANI CHIUDI/COPRI SOLCO (chiudo i solchi sono formati da una sbarra metallica con dei denti)
ORGANI DI REGOLAZIONE (costituiti dalla barra graduata attraverso la quale si variano i fori presenti nella tramoggia in cui si fanno scendere i semi)
DISCHI FORATI (regolano la velocità di caduta del seme,più il seme è esterno al disco più cadrà rapidamente mentre più è lontano più cadrà lentamente)
MOLLE (ammortizzano il contatto col terreno)
RUOTE (diametro 1.20m)

69 Le proprietà fisiche del terreno sono:
La coesione è la forza con cui le particelle terrose sono legate fra loro e si oppongono al distacco. Questa proprietà dipende dalla tessitura, dalla struttura e dall'umidità del terreno. Ha valori elevati con alto tenore in argilla, basso tenore in sostanza organica e con tendenza all'astrutturalità (struttura compatta e concrezionata) mentre è virtualmente nulla con alto tenore in sabbia e struttura incoerente. In funzione dell'umidità decresce passando dal terreno asciutto (stato coesivo) al terreno umido, raggiungendo valori minimi, virtualmente nulli, con terreno allo stato fluido.
L'adesività è la forza con cui le particelle terrose sono legate da corpi estranei che vengono a contatto con il suolo (es. gli organi lavoranti degli attrezzi agricoli). Questa proprietà dipende dagli stessi fattori che determinano la coesione, ma cambia il comportamento in funzione dell'umidità: ha valori bassi con terreno asciutto, allo stato coesivo, aumenta con l'umidità fino a raggiungere un massimo con terreno allo stato plastico per poi decrescere ulteriormente quando il terreno passa allo stato fluido.
Il colore influenza l'assorbimento del calore dato che i terreni scuri assorbono di più di quelli chiari
La temperatura è influente sulla fecondità del terreno ed è influenzata dal colore della terra,dalla presenza o meno di un manto di neve che funge da isolante termico durante le brinate invernali,dall'eventuale ombreggiatura e dalla presenza di falde acquifere.
La plasticità è ingenere caratteristica di terreni argillosi che vengono infatti impiegati ad esempio per la creazione di vasi o simili dato la grande capacità di modificarsi irreversibilmente sotto la forza di lavorazioni.

70 Per determinare la zavorra da applicare sulla trattrice devo applicare la seguente formula:
Z > = (m*s)-0.2 * (t * i) / (d+i)
>= = maggiore uguale
i = interasse ruote trattrice
d = Distanza dell'asse anteriore dalle zavorre
s = Sbalzo dell asse posteriore della macchina operatrice
t = Massa dellatrattrice + operatore d 75Kg
z = Massa della zavorra
m = Massa della macchina operatrice
0.2 = 20% della massa della trattrice che viene utilizzata per bilanciare il retrotreno della vettura ed è anche pari alla forza che il trattore imprime sul terreno. *in media una trattrice pesa 3tonnellate.

71 L’impennamento si può prevenire attenendosi alle seguenti precauzioni:
1. impiegare trattrici di massa adeguata alla macchina trainata o all’attrezzatura portata o semiportata;
2. graduare l’innesto della frizione nelle partenze e nei cambi di marcia;
3. evitare che la macchina trainata trovi impedimenti nell’avanzamento;
4. applicare anteriormente alla trattrice idonee zavorre quando necessario;
5. verificare che la linea di traino sia in asse con quella della trattrice.

72 Se si opera su terreni declivi per prevenire il rischio di ribaltamento è opportuno seguire queste indicazioni:
1. operare una scelta attenta della trattrice in base alle caratteristiche del terreno, in ordine all’aderenza ed
alla pendenza; in particolare sarà necessario l’impiego di:
a) trattrici a ruote a semplice trazione nel caso di terreni fino al 15% di pendenza;
b) trattrici a ruote a doppia trazione nel caso di terreni tra il 15% e il 25% di pendenza;
c) trattrici cingolate nel caso di terreni tra il 25% e il 40% di pendenza;
2. lavorare a “ritocchino”, lungo le linee di massima pendenza prestando attenzione alle manovre;
3. scegliere trattrici di peso e potenza adeguate alle lavorazioni e alle attrezzature impiegate;
4. conduzione attenta e prudente del mezzo, evitando qualsiasi manovra brusca;
5. non trascurare mai lo stato di efficienza dei freni e dei pneumatici;
6. utilizzare marce adeguate;
7. non disinserire mai la marcia in discesa.

73 Le proprietà chimiche del terreno sono :
1 soluzione circolante (contiene sostanze nutritive)
2 Il pH che esprime la concentrazione degli ioni idrogeno nel suolo
3 Scambio ionico è la capacità che ha il terreno di scambiare ioni con la soluzione circolante o di trattenerli.
4 Potere assorbente è la capacità del terreno di trattenere ioni
5 Potere tampone che è la capacità del terreno di opporsi ai cambiamenti del pH.

74 Gli obbiettivi agronomici della lavorazione del suolo sono:
1 finalizzati a ridurre i difetti strutturali del suolo
2 a favorire la regimazione delle acque al fine di ridurre i processi erosivi e a permettere lo sgondro
3 a ridurre la presenza delle piante infestanti
4 a influenzare il lavoro complessivo di acqua e suolo.
5 a preparare il letto di semina per offrire alla giovane pianta un luogo in cui crescere
6 migliorare le condizioni fisico-chimiche del terreno
7 ottimizzare l'utilizzo dei fertilizzanti
8 provvedere alla manutenzione del suolo durante la coltivazione delle piante
75 Gli obbiettivi meccanici delle lavorazioni del suolo servono al raggiungimento di una elevata produzione del lavoro con il minor dispendio possibile di denaro e fatica

76 Le lavorazioni del suolo si classificano in :
LAVORI DI MESSA COLTURA:
1disboscamento
2spietramento
3spianamento
4scasso
PRINCIPALI:
1aratura
2vangatura
3fresatura
4ripuintatura
5scarificatura
SECONDARIE O COMPLEMENTARI
1estirpatura
2erpicatura
3fresatura
4rullatura
CONSECUTIVE (EFFETTUATE QUANDO LA COLTURA è IN ATTO):
1sarchiatura
2rincalzatura a porche
3fresatura
4scarificatura
5rullatura
ALTERNATIVE:
1lavorazioni a doppio strato
2lavorazione
3minima lavorazione
4non lavorazione

77 I lavori di messa a coltura necessari per migliorare il terreno sono:
1DISBOSCAMENTO/DECESPUGLIAMENTO
2SPIETRAMENTO
3SPIANAMENTO
4DISSODAMENTO O SCASSO

78 La rotazione è l'avvicendamento di colture miglioratrici (mais,leguminose depauperanti ovvero i cereali autunno vernini)sullo stesso appezzamento in anni successivi per avere un miglioramento del terreno dal punto di vista chimico fisico,biologico e come controllo delle infestanti(pag 265 per approfondimenti)

79 L'aratura è una tecnica di lavorazione del terreno che si prefigge lo scopo di creare un ambiente fisico ospitale per le piante coltivateL'aratura è indispensabile per interrare in tutto lo strato lavorato i materiali apportati a scopo ammendante (residui colturali, sovescio, letame, sottoprodotti dell'industria agroalimentare, terra di riporto). Altri tipi di lavorazioni possono raggiungere gli stessi scopi ma limitatamente agli strati superficiali .

80 L'aratro semplice è composto da:
1. Bure
2. Dispositivo di attacco
3. Dispositivo di regolazione
4. Coltro o coltello
5. Scalpello
6. vomere
7 versoio

81 I fattori che condizionano l'esecuzione dell'aratura sono:
A Scelta attrezzatura adatta
B Profondità di aratura
C Proporzione tra profondità e larghezza del solco
D L'epoca di esecuzione dell'aratura
E Modalita d'intervento dell'aratura
F I difetti dell'aratura

82 Con "impatto ambientale" si intende l'insieme degli effetti causati da un evento, un'azione o un comportamento sull'ambiente nel suo complesso (non necessariamente ambiente naturale). L'impatto ambientale - da non confondere quindi con inquinamento o degrado - mostra quali effetti può produrre una modifica, non necessariamente negativa, all'ambiente circostante inteso in senso lato (sociale, economico ecc.). Si cerca cioè di prevedere quali saranno i costi ed i benefici nel caso in cui si verifichino delle modifiche

83 Un ecomosaico è composto dalle macchie dei vari terreni,dai corridoi ecologici,dalla matrice e dalle barriere

84 Se si ara con terreni troppo umidi si rischia di avere problemi con la trattrice in quanto ci sarà il rischio di slittamento e una formazione di fette compatte,mentre se il terreno è asciutto aumenterà la sua tenacità e di conseguenza anche lo sforzo della trattrice e si formeranno molte più zolle di quelle necessarie per tanto si dovrebbe lavorare con il terreno in tempera.

85 I tre periodi per effettuare l'aratura sono autunnale,primaverlile ed estivo. Nel primo periodo si possono coltivare cereali autunno vernini ed è finalizzato a migliorare la struttura del suolo,favorire il controllo di alcune infestanti e un buon immagazzinamento idrico.Il secondo periodo è adatto per la preparazione del letto di semina delle colture primaverili.Il terzo periodo è sconsigliato perchè causerebbe una forte perdita d'acqua e favorirebbe i processi ossidativi

86 I vantaggi dell'aratura finalizzano il miglioramento della struttura del suolo,il controllo di alcune infestanti e un buon immagazzinamento idrico.

87 Nell'aratura a colmare si procede partendo dal centro dell'appezzamento. I primi due solchi si tracciano lungo l'asse mediano dell'appezzamento procedendo a velocità sostenuta in andata e ritorno. Con questa operazione si traccia un doppio solco superficiale e largo scagliando il terreno mosso a distanza verso i lati dell'appezzamento. L'aratura vera e propria inizia al terzo passaggio: da questo momento in poi si rivoltano sempre le fette verso la mezzeria procedendo su un lato in andata e sul lato opposto al ritorno. Alla fine del lavoro resteranno due solchi aperti lungo i lati esterni dell'appezzamento. La manovra a vuoto si limita all'inversione di marcia alle testate dell'appezzamento. Nell'aratura a scolmare si procede partendo da un lato dell'appezzamento rivoltando la fetta verso l'esterno ed eseguendo il ritorno con la stessa modalità sul lato opposto. Alla fine del lavoro resterà un largo solco aperto in corrispondenza dell'asse mediano dell'appezzamento. Prima dell'aratura vera e propria si eseguono due passaggi ad andatura veloce lungo i lati, tracciando un solco largo e superficiale e scagliando la terra il più possibile verso l'interno dell'appezzamento. Sui due solchi aperti si ribaltano le prime due fette (invertendo il senso di marcia). Nell'aratura alla pari si procede partendo da un lato dell'appezzamento rivoltando la fetta verso l'esterno. Il secondo passaggio si esegue rivoltando la fetta adiacente sempre sullo stesso lato. È evidente che, nel caso si utilizzi un aratro semplice, con questo sistema è necessario effettuare il ritorno a vuoto oppure, per ottimizzare la capacità di lavoro, effettuare il ritorno arando un appezzamento adiacente. In alternativa sarà necessario operare con un aratro doppio. Nell'aratura a scolmare si procede partendo da un lato dell'appezzamento rivoltando la fetta verso l'esterno ed eseguendo il ritorno con la stessa modalità sul lato opposto. Alla fine del lavoro resterà un largo solco aperto in corrispondenza dell'asse mediano dell'appezzamento. Prima dell'aratura vera e propria si eseguono due passaggi ad andatura veloce lungo i lati, tracciando un solco largo e superficiale e scagliando la terra il più possibile verso l'interno dell'appezzamento. Sui due solchi aperti si ribaltano le prime due fette (invertendo il senso di marcia).

88L'aratura a rittochino si esegue procedendo lungo le linee di massima pendenza. Anche in questo caso la direzione di avanzamento è subordinata a vincoli di natura tecnica, ambientale e di sicurezza. L'aratura in salita richiede elevate forze di trazione in quanto alla resistenza offerta dal terreno si somma la forza di gravità. Un secondo aspetto da tenere in considerazione è il rischio elevato di impennamento e conseguente ribaltamento longitudinale del trattore, soprattutto in partenza. Per questi motivi l'aratura a rittochino si esegue generalmente in discesa, anche se con questo sistema si tende nel tempo a spostare il volume del terreno verso valle. L'aratura a rittochino si presta per la lavorazione di terreni declivi con pendenze fino al 25-30% L'aratura di traverso è un sistema intermedio fra l'aratura in quota e quella a rittochino. In questo caso si procede lungo una direzione compresa fra le linee di livello e quelle di massima pendenza.

89 Nonostante sia una pratica largamente diffusa, all'aratura si fanno diverse critiche fondate su uno o più aspetti negativi. Fra le principali considerazioni che depongono a sfavore di questa tecnica si ricordano le seguenti.
Eccessiva zollosità dei terreni arati
Formazione del crostone di lavorazione
Interramento localizzato di concimi
Degradamento dell'integrità fisica del terreno
Inversione degli strati
Costi elevati
Grande impatto ambientale
Rischi per il conducente

90 La suola di lavorazione determina un minore movimento dell’acqua in senso verticale e un impedimento allo sviluppo in profondità dell’apparato radicale.

91 Una vangatrice può essere composta da :
CAMBIO A LEVA
INGRANAGGI DI LAVORO
ATTACCO A TRE PUNTI
ALBERO CARDANICO
CUSCINETTI
SLITTE PER LA REGOLAZIONE DELLA PROFONDITA’
COFANO
SFIORATORE
PARATIE LATERALI PER CONTENIMENTO TERRENO

92 Facendo riferimento alla vangatura meccanica, il vantaggio più evidente rispetto all'aratura consiste nella possibilità di lavorare terreni in condizioni non ottimali di umidità.Il tipo di lavoro forma una zollosità ridotta, pertanto è richiesto un blando lavoro di rifinitura con un'erpicatura leggera, al limite non necessaria se si opera su terreni particolarmente sciolti. Altri vantaggi di non trascurabile importanza sono l'elevata capacità oraria di lavoro e il minor consumo di carburante
Gli inconvenienti della vangatura meccanica consistono per lo più nella difficoltà (se non impossibilità) di operare su terreni compatti e nelle ridotte profondità di lavoro (al massimo 35 cm) che non consentono un efficace controllo delle piante infestanti.

93 Rispetto all'aratura, la fresatura offre i seguenti vantaggi:
Riduzione dei tempi richiesti per la preparazione del terreno.
Migliore adattamento alla lavorazione di terreni in pendio e di appezzamenti di forma irregolare.
Efficace rimescolamento del terreno con distribuzione omogenea dei concimi in tutto il profilo lavorato.
Possibilità di lavorare terreni umidi in profondità ma asciutti in superficie.
Sminuzzamento dei residui colturali in dimensioni più adatte alla decomposizione e all'umificazione.
Ottimo controllo sulle piante infestanti annuali.
Per quanto riguarda i difetti, i principali sono i seguenti:
Richiesta di elevate potenze.
Maggiori rischi di degradazione della struttura del terreno.
Difficoltà di controllo delle piante infestanti perenni. Si tratta di uno dei difetti più importanti della fresatura. I coltelli provocano infatti la frammentazione e lo spargimento dei rizomi favorendo la diffusione delle infestanti rizomatose (es. la gramigna e la sorghetta).
Elevati costi di manutenzione. Gli organi lavoranti sono soggetti ad una rapida usura, specie se usati in terreni compatti o ricchi di scheletro, perciò è necessario ricorrere a frequenti sostituzioni.

94 La Discissura è una lavorazione che non prevede l'inversione degli strati del terreno, ma effettua solo tagli verticali. Esistono due tipi di discissura effettuata da due diversi attrezzi, che sono il chisel e il subsoiler.

95 La stanchezza del terreno è un fenomeno che si verifica generalmente nei terreni ove vengono realizzati impianti consecutivi utilizzando sempre la stessa specie o specie affini. Di conseguenza le piante manifestano un minor accrescimento, ritardata entrata in produzione, addirittura possono arrivare alla morte.Generalmente le cause di questo fenomeno possono dipendere da fattori abiotici, come batteri, virus, funghi, che si specializzano per quella coltura; può essere dovuta anche alla presenza di sostanze tossiche come l'amigdalina e la florizina, che sono glucosidi prodotti dagli apparati radicali delle piante stesse (allelopatia) oppure da sostanze tossiche formatesi con anomale decomposizioni della sostanza organica o in condizioni di eccesso idrico.Generalmente per risolvere questo problema si richiede di non effettuare una monocoltura, ma una rotazione colturale. La situazione può però essere mitigata con l'utilizzo di nuovo terreno da immettere nelle buche, lavorazioni per arieggiare il terreno, aggiunta di sostanza organica per arginare il danno.

96 GLi attrezzi utilizzati per la discissura sono il scarificatore e il chiesel e sono fondamentalmente costituite da un telaio portante, applicato all'attacco a tre punti del trattore e comandato pertanto dal sollevatore idraulico. Questa soluzione permette un agevole e rapido approfondimento dell'attrezzo e dei coltelli con il semplice avanzamento del mezzo.L'estremità del dente o coltello è spesso sagomata in modo da facilitare la penetrazione ed esercitare un'azione di sgretolamento del terreno in profondità.
Talvolta, posteriormente al dente, è applicato con una breve catena un cilindro metallico conformato a ogiva. Lo scopo di questo dispositivo è di comprimere e modellare la parete della galleria tracciata dall'estremità del dente e formare un condotto temporaneo che ha la funzione di drenare l'acqua in eccesso*Il chisel può arrivare solo a qualche decina di cm, dipende dal terreno e dal trattore

97 L'aratura su due strati consiste nell’effettuare un’aratura superficiale e, contemporaneamente o in un secondo passaggio, una scarificatura profonda.
Questa operazione consente di smuovere il terreno anche negli strati più profondi ottenendo, allo stesso tempo, i vantaggi derivanti dallo smuovere il terreno il meno possibile.L’aratura a doppio strato può essere adottata per colture che possiedono apparati radicali piuttosto profondi quali melone, cocomero, pomodoro e che, pertanto, traggono vantaggio da lavorazioni del terreno più approfondite.

98 Lavorazione minima è un nome generico che indica alcune tecniche di gestione del suolo basate sull'adozione di lavorazioni che preparano il letto di semina con il minor numero di passaggi possibili.

99 Le macchine combinate sono costituite da:
1 SCARIFICATORE
2 VANGATRICE
3 FRANGIZZOLE/RULLO
4 APPARATI PER LA SEMINA/CONCIMAZIONE/DISERBO

100 Un corridoio visivo è la limitazione della quantità degli elementi che posso osservare in un paesaggio

101 Un bacino visivo è la maniera attraverso la quale si percepiscono tutti gli elementi del paesaggio

102 Il paesaggio percepito è dato dalla soggetività,dal punto in cui ci troviamo,dalla stagione e dalle modificazioni antropiche

103 Un paesaggio si può definire come :
eccezionale( da destinare alla conservazione)
bello(da assoggettare a norme che consentano le trasformazioni necessarie mantenendo il rilevante valore paesaggistico)
normale( a cui andrebbero applicate norme piu semplici e generali per mantenere,e se possibile migliorare,l'equilibrio paesaggistico.
Degradato (andrebbe assoggettato, in funzione del livello di degrado a opere di bonifica e monitoraggio,recupero ambientale e reinserimento paesaggistico.

104 Le forme di tutela del paesaggio sono:
leggi ad inidirizzo urbanistico ai fini di programmare un uso positivo e sostenibile del paesaggio
attività di ricerca e divulgazione scientifica
attività di sensibilizzazione attraverso l'educazione ambientale

105 L'ingegneria naturalistica consiste nel sistemare le sponde dei fiumi,difendendole dall'erosione e ripristinando gli ambienti degradanti

106 I metodi utilizzati dall'ingegneria naturalistica sono :
1)l'idroseminina
2)la pacciamatura con stuoie biodegradabili
3) l'uso di specie vegetali arboree molto resistenti e con forte attività vegetativa.

107 E la mitigazione dell'impatto ambientale

108 La non lavorazione è la preparazione del letto di semina senza alcuna lavorazione

109 I limiti della non lavorazione sono :
1)non può essere adottata su terreni tenaci e mal drenati
2)richiede maggiori interventi per il controllo chimico delle infestanti
3)favorisce produzioni scarse se non si alterna con lavorazioni a doppio strato
4)richiede una maggior progammazione colturale
5)favorisce la formazione di apparati radicali molto superficiali
6)favorisce lo stress idrico

110 Le lavorazioni alternative sono:
a)Lavorazione a due strati
b)lavorazione minima

111 L'estirpatura ha la funzione di r:
1.ridurre la zollosità del terreno e la cavernosità tipica di un suolo appena arato,
2.favorisce la sofficità
3.controllo meccanico delle infestanti portando anche in superficie radici e rizomi

112 L'erpicatura consiste nel lavorare a più riprese il suolo solitamente con andamento ortogonale procedendo con due passaggi in senso longitudinale e due in senso trasversale,1 per sminuzzare le zolle lasciate dall'aratura,2interrare i concimi di fondo sopratutto nelle colture erbacee 3 spianare il suolo 4 rimescolamento strati superficiali

113 L'erpice rotativo lavora ad una profondità di 15-25 cm e favorisce oltre a una buona disgregazione del suolo anche il suo rimescolamento nei terreni sciolti può sostituire i lavori principali dando un letto di semina sufficentemente sminuzzato
L'erpice a dischi lavora a una profondità di 15-20 cm e favorisce un opera di disgregazione e di rimescolamento del suolo ed è utile per la rottura delle croste superficiali.
L'erpice strigliatore ha una funzione prevalentemente di sminuzzamento del suolo e di taglio verticale,viene spesso usato per il contenimento delle infestanti specie di quelle polienali.

114 La rullatura è un operazione utile a favorire un maggior assestamento del suolo,che a sua volta permette la risalita capillare dell'acqua,una migliore adesione tra il suolo e i semi o gli apparati radicali e un accrescimento vegetativo precoce.

115 Il rullo compressore svolge prevalentemente un lavoro di costipamento del suolo grazie alla sua struttura caratterizzata da un rullo cilindrico liscio in ghisa.
Il rullo frangizolle svolge prevalentemente una funzione di disgregazione delle zolle a una certa profondità grazie alla sua struttura caratterizzata da un asse portante su cui sono montati i folli,dischi variamente dentati e di diametro diverso
Il rullo sottocompressore svolge un azione più profonda dei precedenti grazie al minor spessore dei dischi,alla loro particolare conformazione e al peso maggiore dell'attrezzo.

116 La sarchiatura consiste nel lavorare con un attrezzo chiamato sarchiatrice.Questo lavoro permette di 1rompere la crosta superficiale per arrieggiare il suolo,2controllare meccanicamente le infestanti e 3 favorire l'interramento dei concimi di copertura

117 La rincalzatura consiste nel riportare una certa quantità di terreno nella parte basale della pianta.é un operazione che viene fatta nelle colture di rinnovo,come ad esempio il mais.è necessario creare uno spazio per permettere il passaggio della trattrice con'l'attrezzo rincalzatore per evitare di danneggiare le colture in atto.I vantaggi della rincalzatura sono:
Proteggere dai danni del gelo le piante che rimangono in campo tutto l'inverno,in particolare le giovani piantine
Favorire un infiltrazione laterale dell'acqua
Favorire la stabilità nel terreno delle radici delle piante
Favorire la radicazione e lo sviluppo in profondità degli apparati radicali
Favorire un controllo meccanico delle infestanti nell'interfila
Favorire l'imbiancamento di alcuni ortaggi come il finocchio
Ridurre il diffondersi di alcune malattie.

118 Le lavorazioni del suolo possono causare:
inquinamento atmosferico ad opera delle trattrici
inquinamento acustico causato dai macchinari al lavoro
inquinamento falde acquiste attraverso il diserbo chimico e i fitofarmaci
sterilità del suolo nel caso in cui si facciano lavorazioni troppo profonde che portano in superficie il terreno inerte
sviluppo di piante infestanti
creazioni di suole di lavorazione

119 I macro elementi sono:
Azoto
fosforo
potassio
Questi elementi sono necessari per il terreno e vanno spesso apportati.
I microelementi sono elementi utili alla terra ma non sempre indispensabili:
Sodio
Cloro
Silicio
Ferro
Manganese
Boro
Zinco
Rame

120 Il termine asporto si riferisce alla quantità di elementi assorbiti da una data specie in un dato periodo e nell'intero ciclo colturale.Si può calcolare in base a molti a fattori come ad esempio pedologici,climatici,economici e della produzione della coltura

121 Un fusto sotteraneo è molto simile ad una radice ma in realtà svolge spesso funzione di riserva delle sostanze nutritive della pianta come ad esempio la patata o la parte interna della cipolla,una radice invece serve a fissare la pianta al terreno e ad assorbire le sostanze nutritive.

122 Il ciclo dell'azoto è un ciclo biogeochimico con il quale l'azoto si muove principalmente tra l'atmosfera, il terreno e gli esseri viventi. Questo ciclo viene definito gassoso poiché il pool di riserva, cioè il serbatoio di questo elemento chimico, è appunto l'atmosfera, dove l'azoto occupa circa il 78 % del volume totale.
L'importanza del ciclo per gli organismi viventi è dovuta alla loro necessità di assimilare azoto per la formazione di composti organici vitali, quali le proteine e gli acidi nucleici, ma, ad eccezione di particolari batteri (azotofissatori), l'azoto atmosferico non può essere direttamente assorbito dagli organismi e ciò rappresenta spesso un fattore limitante per lo sviluppo forestale.
Le piante, però, possono assimilare l'azoto tramite l'assorbimento di alcuni composti azotati (nitriti, nitrati e sali d'ammonio) che, disciolti nell'acqua, giungono fino alle loro radici. Una volta organicato nella fitomassa, l'azoto viene quindi trasferito agli organismi eterotrofi, come gli animali, mediante la catena alimentare. La decomposizione dei resti organici restituisce al terreno l'elemento, che può ritornare nell'atmosfera grazie all'azione di alcuni batteri specializzati.



123 La trasformazione della sostanza organica nel terreno può avvenire per nitrificazione ovvero con produzione di ione nitrato che viene assorbito dalle piante,la reazione avviene per via biochimica-ossidativa;oppure la trasformazione può avvenire attraverso un processo detto di ammonificazione in cui in una reazione biochimica ossidativa si trasforma il composto organico in amminoacidi,ammine ed ure e si produce NH3- e NH4+

124 Per rapporto carbonio/azoto della sostanza organica si intende il rapporto tra i due elementi,questo è un indice della relativa abbondanza dell'azoto rispetto alla sostanza organica presenti nel suolo.

125 Le due forme di azoto,ammonio e nitrato,a causa della loro carica elettrica opposta,presentano una differente mobilità nel suolo: lo ione NO3- è molto solubile e inoltre avendo carica negativa,è poco trattenuto dai colloidi.Il nitrato tende ad essere perso per liscivazione se le piogge sono particolarmente intense o se le irrigazioni sono frequenti.La sua perdita riduce quindi l'efficienza della concimazione e può determinare inquinamento delle acque di falda,rendendo questo ione uno dei più importanti agenti inquinanti di origine agricola.
Lo ione NH4+ come tutti i cationi è invece trattenuto dai colloidi per scambio ionico,risultando quindi più facilmente trattenuto rispetto al nitrato.Alcuni fillosilicati 2:1 come vermiculite e illite presentano una struttura con interstizi in grado trattenere questo ione.L'ammonio in questa forma viene detto fissato
Poichè l'azoto può avere più stati di ossidazione,il suo comportamento nel suolo è influenzato anche dal potenziale redox.Il nitrato è stabile in condizioni aerobiche ma,in condizioni di scarsa aereazione viene trasformato per denitrificazione in due molecole gassose N2O e N3 con conseguente perdita di azoto nell'atmosfera.L'N2O rappresenta uno dei più importanti gas serra

126 I concimi organici sono concimi di origine naturale gli elementi possono essere utilizzati in seguito alla mineralizzazione della sostanza organica.
I concimi chimici vengono prodotti in un laboratorio chimico,ogni concime ha un titolo che è un numero che rappresenta la percentuale in peso degli elementi nutrivi contenuti nel prodotto.
L'azoto può essere somministrato sottoforma di concime minerale o organico la tabella illustra i più diffusi:



127 Esistono in commercio concimi chimici a lenta cessione in quanto rilasciano lentamente azoto ureico,che viene trasformato per via biochimica ossidativa in azoto ammoniacale e azoto nitrico poi.
Il loro impiego riduce notevolmente le perdite di azoto e consente la concimazione tramite un unico intervento.Vengono ottenuti incapsulando in un granulo d'argilla,l'azoto che verrà così rilasciato lentamente nel terreno.

128 La concimazione con il fosforo che è trattenuto dal potere assorbente del terreno e quindi si può fare in presemina (aspaglio con spargi concime centrifugo alla semina)(con seminatrice di precisione con localizzazione del concime a 3cm dal seme,ma non in copertura perchè non sarebbero disponibili per le piante).
La concimazione potassica,è utile perchè ha una elevata solubilità;il K+ è contenuto nei rifiuti zootecnici e nei fanghi di depurazione in concentrazioni variabili dal 0,2% al 2%.La disponibilità di questo potassio è analoga a quella dei concimi chimici,in quanto la disponibilità dell'elemento non è legata alla mineralizzazione della sostanza organica.
L'azoto è l'elemento più facile da somministrare, ma è anche la causa più frequente di errori di valutazione in quanto il comportamento dell'azoto varia in modo notevole secondo la sua forma chimica. I tempi di risposta delle colture alla concimazione minerale azotata e la persistenza non vanno di pari passo: le concimazioni a pronto effetto sono anche quelle che hanno una scarsa persistenza. Il motivo di fondo risiede nei tempi richiesti dalla nitrificazione:la maggior parte delle piante assorbe solo l'azoto nitrico, pertanto, nel caso della somministrazione della forma ureica o di quella ammoniacale, ci sarà un ritardo richiesto dalla conversione dell'azoto ammoniacale in azoto nitrico, processo attuato da un ristretto raggruppamento di specie batteriche
129 Le sistemazioni idraulico-agrarie hanno lo scopo di salvaguardare il terreno coltivato dalle erosioni se in pendio, o dal ristagno d’acqua se in piano.
130 TERRAZZAMENTO E CIGLIONAMENTO: Sistemazioni con le quali si modellano dei campi con superfici orizzontali che seguono le linee di livello e sono separati da scarpate di pietra (terrazzamenti) o di terra o cotica erbosa (ciglioni).
131 SISTEMAZIONE A RITTOCHINO: Consiste nella formazione di campi separati da scoline e filari che scendono lungo le linee di massima pendenza.Le lavorazioni son eseguite tutte nella stessa direzione.Questa sistemazione comporta un intensa erosione superficiale che scorre a notevole velocita.
132 SISTEMAZIONE A CAVALCAPOGGIO:
Si attua su pendii irregolari e non troppo inclinati.I campi sono quasi orizzontalmente sulla linea di colmo, mentre assumono pendenze notevoli sulla falda; queste si uniscono fra loro in compluvi che devono essere sistemati perche l'acqua non eroda le pendici del poggio.
133 SISTEMAZIONE A GIRAPOGGIO:
Si può adottare su colline regolari a forma di tronco di cono.I solchi d'acqua e le lavorazioni seguono le curve di livello con modeste pendenze riducono l'erosione.
134 SISTEMAZIONE A SPINA:
Richiede il trasporto di terra in modo da formare i pendii in tante falde triangolari che si uniscono lungo linee di spina definite aperte nei compluvi e chiuse nei displuvi.
135 LUNETTAMENTO Si fa un muro a secco a lunetta attorno al'albero di ulivo per farlo affiancare alla collina.
136 Significa mettere da parte,consiste nel non coltivare per un periodo dall'1 a 4 anni terreni che erano destinati a colture cerealicole.
137 Si fanno le sistemazioni idraulico agrarie in collina per evitare fenomeni erosivi,carenza d'acqua,distruzione di aggregati,asfissia radicale e ristagni idrici,che influenzerebbero negativamente la coltivazione.
138 I fattori che influenzano le sistemazioni idraulico agrarie in collina sono:
1 condizioni climatiche
2 piovosità intensa e irregolare
3 tessitura del terreno
139 Per Trattati di Roma si intendono due trattati firmati a Roma il 25 marzo 1957: il Trattato che istituisce la Comunità economica europea e il Trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica.
140 La PAC (Politica Agricola Comune o Comunitaria), fin dal suo inizio si era prefissata due obiettivi:
Soddisfare gli agricoltori grazie al prezzo di intervento. Questo era il prezzo minimo garantito per i prodotti agricoli stabilito dalla Comunità Europea. Il prezzo delle produzioni non poteva scendere al di sotto di questo;
Orientare le imprese agricole verso una maggiore capacità produttiva (limitando i fattori della produzione, aumentando lo sviluppo tecnologico e utilizzando delle migliori tecniche agronomiche).
141 E’ una abnorme proliferazione di biomassa vegetale (microalghe). Il termine "eutrofizzazione", dal greco eutrophia (eu = buona, trophòs = nutrimento), in origine indicava, in accordo con la sua etimologia, una condizione di ricchezza in sostanze nutritive (nitrati e fosfati) in ambiente acquatico; oggi viene correntemente usato per indicare le fasi successive del processo biologico conseguente a tale arricchimento e cioè l’abnorme sviluppo di alghe con conseguenze spesso deleterie per l’ambiente.

142 Agenzia che raccoglie le eccedenze agricole e paga agli agricoltori il prezzo di conferimento
143 Nell'85 il 71%,nel '08 il 42% e per il 2013 si vuole arrivare al 32%.
144 Il fosforo,contenuto come P2O5 nei concimi chimici siccome è trattenuto dal potere assorbente del terreno va distribuito in presemina o in semina.Analogamente all'azoto il fosforo è contenuto nel letame e nei liquami e nei fanghi di depurazione,in concentrazioni variabili dallo 0,4 al 2,5%.

145 Principali concimi fosfatici:
(tabella pag 210)
146 Il potassio è contenuto come K2O (ossido di potassio) nei concimi chimici.E'trattenuto dal potere assorbente del terreno e per tanto va distribuito in presemina o in semina.
147 Principali concimi potassici:
(tabella pag 213)

148 I micro e macroelementi come ad esempio l'azoto,possono essere somministrati alle colture anche attraverso la fertirrigazione,il concime viene sciolto in acqua e vengono irrigate le foglie e il terreno.Nel caso in cui vengano irrorate le foglie il pricipio attivo del concime verrebbe assorbito dalla cuticola fogliare,che scambia ioni.

149 I suoli acidi si correggono con le calcitazioni.

150 I suoli alcalini si correggono con gesso o apporto di grandi quantita di sostanza organica

151 La quantità di elementi chimici assorbiti da una pianta durante l'accrescimento è funzione di molte variabili: gli asporti possono quindi variare a seconda del tipo di suolo,dell'annata e dalle condizioni ambientali,dalla cultivar e dalle tecniche colturali.
152 Tramite le concimazioni azotate vengono rilasciati nitrati nelle falde acquifere ed ossidi di azoto nella stratosfera, interferendo così sul chimismo dell’ozono. In particolare, il sovraccarico ambientale di azoto si verifica nel momento in cui gli apporti con le concimazioni superano la capacità di metabolizzazione da parte della vegetazione e della microflora terricola. Da qui la necessità di limitare l’impiego di azoto solo per le quantità assorbibili dalla vegetazione ed apportarlo solo vicino ai momenti di intenso assorbimento da parte delle colture.
Per eliminare ulteriori rischi di inquinamento ambientale bisognerebbe altresì impiegare concimi minerali contenenti azoto in forma non prontamente dilavabile (nitroammoniacale).
Alla concimazione fosfatica sono correlati fenomeni rilevanti di eutrofizzazione dei corpi idrici, laddove con il termine eutrofizzazione di intende un particolare tipo di inquinamento conseguente all’accumulazione nelle acque di forti quantità di fosfati sotto forma di fertilizzanti ed al conseguente sviluppo di organismi microscopici, quali le alghe, che proprio nei fosfati trovano una delle principali sostanze nutritive (in particolare, le alghe, diventate abbondanti sulla superficie delle acque, allorché muoiono si depositano sul fondo e vengono decomposte dai batteri; tale processo di decomposizione, determinando un forte consumo di ossigeno, provoca la morte per ipossia degli altri organismi acquatici, con conseguente eutrofizzazione del corpo idrico interessato dal fenomeno).

153
concime
%elementi nutritienti
Azoto (N)
4/6%
Fosforo (P)
0/2,5%
Potassio (K)
0,2/2%

154 La legge del minimo afferma che la crescita è controllata non dall'ammontare totale delle risorse naturali disponibili, ma dalla disponibilità di quella più scarsa.
Per spiegare la sua legge Liebig usò l'immagine di un barile, che in seguito venne chiamato barile di Liebig. Così come la capacità di un barile con doghe di lunghezza diversa è limitata dalla doga più corta, anche la crescita di una pianta è limitata dalla sostanza nutriente in quantità minore.

155 La legge della produzione marginale decrescente afferma che se si aumenta un solo fattore lasciando stabili tutti gli altri,ci si ritroverà dopo aver raggiunto un picco di produzione più che proporzionale ad avere una produzione proporzionata ed infine non più proporzionata poichè la produzione non dipenderà piu da quel fattore ma da tutte le variabili messe assieme.

156 Anche limitandosi a considerare i soli aspetti nutrizionali,senza cioè tener conto dei vincoli organizzativi,economici e legislativi,occore partire dalla constatazione che non esiste un metodo universale per determinare la dose di fertilizzanti da somministrare ad una determinata coltura.
Questo perchè le variabili in grado di modificare dosi e disponibilità nel suolo degli elementi nutritivi,anche somministrati cib i fertilizzanti,sono molte e legate alla specie (e alla cultivar),alle caratteristiche del suolo,al clima e alle tecniche di gestione colturale.
Per accendere ai fondi comunitari secondo la direttiva comunitaria 2078/92 (agicoltura integrata che fa cioè uso di prodotti chimici in quantità limitata e non tossici per uomo e ambiente)la quantità massima di azoto da utilizzare e di 140Kg per ettaro per il mais.
(tabella pagina 244-245)

157 Un primo criterio è quello di partire da una produzione attesa tale produzione intesa come pianta intera,granella,radici eccetera non necessariamente deve essere la massima ottenibile.Il fatto che il rendimento di un fattore deccresca all'aumentare della dose mentre il suo costo totale aumenta,determina che il massimo profitto economico non coincida con la massima produzione,ma venga raggiunto a un livello inferiore a questa.

158 E' possibile effettuare oltre che un analisi chimica del terreno anche un analisi fogliare,che viene effetuta sulle foglie di un albero (si usa infatti in frutticultura).Ttamite questa analisi si può determinare quanto quell'albero ha assorbito determinati elementi nutritivi.

159 L analisi chimica viene effettuata direttamente sul terreno,tramite analisi si risale alle sostanze che il terreno contiene mentre con l'analisi fogliare si risale esclusivamente alle sostanze che la pianta assorbe


160 In funzione dell'esigenza di acqua le piante si classificano in:
piante tropofite: si adattano a vivere bene in ambienti caratterizzati da un'alternanza tra periodi molto umidi e periodi siccitosi;tra queste piante si trovano le bulbose;
piante xerofite: avendo modeste esigenze idriche,vivono in ambienti siccitosi;tra queste si trovano molte piante della fascia mediterranea,come la quercia da sughero;
piante mesofite: presentano fabbisogni medi di acqua, e rappresentano la maggior parte delle piante che si coltivano nei climi temperati;
piante igrofite: vivono normalmente in ambienti dove l'atmosfera è molto umida, e dove il suolo è ricco di acqua; tra queste si trovano molte piante tropicali;
piante idrofite: vivono normalmente in ambienti acquatici;tra queste si trovano le ninfee.

161 Per stress idrico si intende il momento in cui il fabbisogno idrico della pianta aumenta in maniera esponenziale e l'acqua delle precipitazioni non è sufficente per evitarle lo stress.

162 Le frazioni d'acqua nel suolo sono:
L'acqua gravitazionale (o di percolazione): è quella che occupa tutti gli spazi non capillari del suolo
L'acqua capillare assimilabile: è presente nei pori capillari maggiori ed è quella maggiormente utilizzata dalle piante.
L'acqua capillare non assimilabile: è quella contenuta in micropori molto piccoli,con una tensione talmente alta che la pianta non riesce ad assorbirla.
L'acqua igroscopica: è acqua che rimane nel terreno secco all'aria perchè trattenuta a tensioni troppo elevate.

163 I movimenti dell'acqua nel suolo sono:
Infiltrazione: il termine si riferisce all'acqua che dalla superficie penetra nel suolo,come avviene in seguito alla pioggia o all'irrigazione
Percolazione: il fenomeno riguarda il movimento dell'acqua quando il suolo è saturo,e viene espressa da una velocità di percolazione che varia in funzione del tipo di suolo.
Evaporazione: avviene quando in un terreno non saturo,l'acqua si muove sotto forma di vapore.
Capillarità: è un fenomeno che riguarda l'acqua capillare che si sposta nel suolo in qualsiasi direzione

164 Gli effeti del deficit idrico sono:
1)maturazione ritardata dei frutti,a causa dell'incremento dell'acido abscissico(fitormone inibitore endogeno),con la caduta di foglie e frutti
2)riduzione dell'assorbimento radicale ,dovuta sia alla scarsa quantità di acqua nel suolo con una scarsa solubilità e mobilità degli elementi nutritivi.
3)Rallentamento del trasporto delle sostanze all'interno del sistema vascolare
4)riduzione della sintesi proteica
5)una riduzione delle crescita per un rallentamento della mitosi e della distensione delle pareti cellulari
6)perdita di turgore sopratutto all'inizio dei tessuti molli come i frutti,i germogli e le foglie.

165 Gli effetti di un eccesso d'acqua sono:
1)riduzione delle attività microbiche nitrificanti
2)asfissia con conseguente danno o morte delle piante
3)sviluppo di tossine organiche e inorganiche
4)aumento dell'acidità del terreno per dilavamento dei composti alcalini
5)riduzione e blocco dell'assorbimento degli elementi fertilizzanti a causa dell'ambiente asfittico nel quale si trovano le radici.
6)Degradazione della struttura ed eventuale lisciviazione negli strati profondi dei colloidi.

Gli eccessi si possono manifestare in diversi modi:
A)acqua visibile in superficie,a causa della completa saturazione del suolo
B)acqua non visibile in superficie,ma con un suolo in stato di asfissia a causa di saturazione dei micropori e dei macropori.

166 Per evapotraspirazione si intende la somma dell' acqua che viene persa per evaporazione del terreno più l'acqua persa per traspirazione dalla pianta attraverso gli stomi delle foglie





ETR=ETP ETR= evapotraspirazione reale ETP= evapotraspirazione potenziale

Durante le ore più calde la pianta per traspirazione e il terreno per evapotraspirazione perdono acqua.Le piante per difendersi da questo fenomeno chiudono gli stomi a mezzogiorno ora più calda della giornata,così facendo però si ha un calo della produzione,gli agricoltori per scongiurarlo ricorrono ad irrigazioni calde o piante da ombra come il banano.

167 I principali indicatori delle acque irrigue sono:
I.indicatori chimici: tra questi oltre il pH,la salinità e il S.A.R. (rapporto di assorbimento del sodio),i solfati,il boro e i cloruri,ma anche i metalli pesanti,i fitofarmaci,gli antibiotici,i solventi e gli oli minerali;
II.indicatori microbiologici: tra questi troviamo sopratutto quelli che possono provocare danni igienico sanitari,quindi coliformi fecali,streptococchi fecali e altri patogeni.
III.Indicatori fisici: tra questi ricordiamo la presenza di sostanze organiche,particelle solide,la temperatura,i gas disciolti,la torbidezza e la durezza.

168 Gli scopi dell'irrigazione sono molteplici.I più importanti tuttavia possono essere così schematizzati:

Scopo
Tipologia
Caratteristiche
Sistemi di irrigazione idonei
umettante
ordinaria
Utile per quelle colture che necessitano di irrigazione ,indipendentemente dall'andamento climatico.E' possibile praticarla dove vi è la disponibilità di acqua e dove il suo costo non è eccessivo.Un esempio di questa irrigazione è quella effettuata sul riso.
Tutti i metodi
umettante
sussidiaria
Utile per quelle colture che necessitano dell'intervento irriguo in momenti specifici del loro sviluppo vegetativo,ad esempio dopo la semina e dopo il trapianto.
Tutti i metodi
Umettante
soccorso
Utile per quelle colture che normalmente non hanno bisogno di acqua ,ma che per particolari eventi climatici tendono a ridurre il proprio sviluppo vegetativo o la loro produzione
Tutti i metodi
Altro
Fertilizzante
Chiamata anche fertirrigazione,consiste nel somministrare concimi solubili nell'acqua.
Tutti i metodi tranne la sub-irrigazione
Altro
Termica
Utile per regolare la temperatura a contatto con le colture,al fine di evitare danni produttivi.
Caso tipico dell'uso dell'acqua come elemento termoregolatore è quello delle risaie o della marcite,dove anche d'inverno è bene evitare che la temperatura del suolo scenda sotto lo 0°
Scorrimento e/o aspersione
Altro
Climatizzante
Usata sia nelle colture protette,per favorire la radicazione delle talee erbacee e semilegnose bloccandone la traspirazione,sia nelle colture arboree in pieno campo.
Aspersione,antibrina, mist-propagation
Altro
Dilavante
Utile su quei suoli siti in climi aridi,dove il movimento dell'acqua ascensionale provoca un accumulo e una concentrazione di sali sulla superficie coltivata.Questa irrigazione,quindi,viene utilizzata per svolgere un azione dilavant riportando in profondità i sali.
Sommersione permanente
Altre
Fitoiatrica
Utilizzata sopratutto per favorire l'azione di alcuni fitofarmaci,ad esempio i deserbanti.
Il suolo deve essere prima inumidito
Sommersione temporanea
Altre
Idrosemina
Utile sopratutto per la semina di tappeti erbosi,mediante un adaquamento.
Si esegue inserendo all''interno di una botte acqua,torba,terra,concime,semi e collanti che uniti daranno un terriccio umido che verrà sparato tramite l'ausilio di una pompa sulla scarpata dove rimarrà incollato
Aspersione


169 Il sistema di irrigazione per nebulizzazione è uno dei sistemi di irrigazione a gravità (insieme al sistema per sommersione, irrigazione per scorrimento, e al sistema per infiltrazione laterale). È adatta per i tipi di terreno sia in pendenza che in piano e avviene per mezzo di irrigatori di piccole dimensioni che attuano il processo di nebulizzazione dell'acqua: l'acqua fuoriesce dalla piccola cavità dell'irrigatore misurabile in millimetri e decimi di millimetri ad una pressione costante,il getto urta la superficie piana del rompigetto dell'irrigatore e la nebulizza. Questo metodo viene utilizzato anche per simulare la pioviggine che a sua volta è utile per le piante che vengono completamente ricoperte di acqua. Con questo sistema di irrigazione aerea si praticano anche la fert-irrigazione e la lotta contro gli insetti dannosi
È un sistema che oltre all'irrigazione del campo e della coltura aumenta il tasso di umidità diminuendo anche la temperatura della zona circostante. Raggiunge non solo il terreno ma si disperde all'interno del suo raggio d'azione anche sulle piante sulle foglie e sugli eventuali frutti
Tale sistema crea un'enorme dispersione d'acqua, di cui la maggior parte finisce nel sottosuolo senza aver raggiunto il vero scopo o addirittura, nel caso dell'agricoltura, alimenta solamente la crescita di erbacce.

170 Utile sopratutto per la semina di tappeti erbosi,mediante un adaquamento.
Si esegue inserendo all''interno di una botte acqua,torba,terra,concime,semi e collanti che uniti daranno un terriccio umido che verrà sparato tramite l'ausilio di una pompa sulla scarpata dove rimarrà incollato

171 I sistemi irrigui in base alla modalità di distribuzione si classificano in:
1)ESPANSIONE SUPERFICIALE
A)sommersione (scomparti,rasole,conche)
B)scorrimento
C)infiltrazione laterale a solchi
2)ASPERSIONE
3)MICROIRRIGAZIONE
4)SUBIRRIGAZIONE

172 La scelta di un sistema irriguo dipende da molti fattori,che possono influenzare in modo determinante l'efficenza dell'investimento,spesso elevato che l'agricoltore deve fare per irrigare.E' possibile classificare questi fattori in territoriali,economici e agronomici.

1)Fattori territoriali: nella scelta del sistema irriguo rivestono un ruolo importante i segenti fattori:
a) la presenza e il tipo di opere di derivazione,di adduzione e di distribuzione presenti sul territorio.
b)la disponibilità di acqua in relazione alla sua quantità,alla qualità e ai tempi di disponibilità
2)Fattori economici: sono importanti i costi di investimento,che comprendono sia quelli per l'acquisto delle attrezzature (irrigatori e relativa impiantistica),sia quelli relativi alla sistemazione dei suoli (basti pensare all'accuratezza necessaria nella sistemazione dei suoli per l'irrigazione per sommersione a scomparti,o per l'irrigazione a scorrimento.
3)Fattori agronomici: tra questi parametri sono determinanti:
a)elementi climatici
b)caratteristiche dei suoli
c)tipologia delle colture
173 Le caratteristiche dell'irrigazione per sommersione sono:

1)necessita di terreni impermeabili
2)buon livellamento del suolo
3)elevati volumi d'acqua
Il metodo per sommersione prevede un ulteriore suddivisione in:
a)scomparti dipendenti (risaie)
b)scomparti indipendenti (risaie piccole)
c)a rasole (colture orticole)
d)a conche (frutticultura)

174 Le opere di derivazione sono quelle strutture utili per derivare l'acqua.
Le opere di adduzione e le reti di distribuzione sono caratterizzate da delle opere di derivazione normalmente si dipartono dei canali a pelo libero in terra.

175 L'irrigazione a scorrimento è un sistema per il quale il suolo viene irrigato grazie a un fosso adacquatore o adacquatrice,posto nella parte più alta del campo:da questo fosso tracima l'acqua che dopo aver percorso il campo viene raccolta nuovamente da un fosso colatore.L'acqua viene distribuita nei campi con diversi metodi:

I.ALA SEMPLICE
II.ALA DOPPIA

176 Con questo sistema l'acqua bagna le colture scorrendo in una rete più o meno fitta di solchi paralleli, infiltrandosi verticalmente e lateralmente nel terreno.  
Usata per le colture allevate a file (dette anche sarchiate), come mais, tabacco, ecc.
Lo svantaggio è la grande quantità d'acqua sprecata e la grande manodopera richiesta,però può essere usata anche con acque sporche e fredde,non crea ristagni idrici ne croste superficiali.

177 L'irrigazione per aspersione nella forma classica è costituita da:

1)Un gruppo motore più pompa che serve per immettere acqua nelle condotte
2)Condutture sotto pressione (rete di tubature superficiali o interrate che portano l'acqua nel luogo in cui si dovrà operare)
3)Dispositivo di lancio o irrigatori che hanno la funzione di far fuoriuscire l'acqua da un solo ugello o a pettine e possono anche essere provvisti di dispositivi di rotazione ( fa ruotare l'irrigatore anche di 360°)e di un dispositivo rompi getto (rompe il getto dell'irrigatore per evitare danni alle colture da parte dell'acqua per l'eccessiva pressione).

178 I metodi di distribuzione dell'acqua con il sistema per aspersione:
Metodo di aspersione
caratteristiche
ALI MOBILI
Costituito da un irrigatore montato su un treppiede e alimentato grazie a una serie di tubi mobili,in acciaio zincato,alluminio o polietilene.Questi ultimi consentono l'utilizzazione di irrigatori a bassa pressione e a bassa intensità (4-7 mm/h),il che rende possibile il loro uso su una vasta gamma di terreni
ROTOLONI
Simile al metodo precedente,se non chè l'irrigatore è posto su un carrello a ruote il cui movimento è dato dalla velocità di riavvolgimento del tubo (5-50 m/h)in polietilene avente un diametro variabile tra I 60 e I 100 mm e una lunghezza massima di 600-700 m.E' un metodo che richiede elevate pressioni alla pompa circa 9-12 atm,utili a vincere le perdite di carico lungo la tubazione.I vantaggi sono simili a quelli del sistema ad ali mobili;si possono però riscontrare alcuni svantaggi:
la pioggia distribuita dall'irrigatore spesso è molto grossolana quindi ha un elevata azione battente
la quantità di acqua durante il percorso è difforme,infatti è minore all'inizio e alla fine del percorso,per cui è utile avere in funzione un variatore di velocità che entra in funzione in queste 2 parti di tragitto.
Nelle colture ad alto fusto ad esempio il mais è necessario predisporre delle aree di passaggio per il carrello e questo con la formazione di tare improduttive nell'ordine del 3-4%
LINEE TRAINATE
Questo metodo si avvale di una tubazione in polietilene lunga circa150m che porta una serie di irrigatori a bassa pressione.
PIVOT
Gli impianti a torri semoventi possono essere realizzati con disposizione a “pivot”, dove le torri si muovono in modo circolare ruotando intorno ad un perno centrale, con disposizione a “linear” dove le torri avanzano insieme in modo rettilineo e con sistemi misti “pivot-linear”.
I sistemi d'irrigazione a torri semoventi permettono d'irrigare, in modo automatico, grandi superfici agricole con bassi consumi energetici (meno di 1cv/ettaro) e senza sprechi idrici (fino al 50% di risparmio rispetto all'irrigazione a scorrimento).
Tali macchine possono anche essere impiegate per la distribuzione delleacque reflue.

179 I principali motivi per cui gli agricoltori impiegano i "rotoloni" nell'irrigazione agricola di quasi tutte le coltivazioni sono la agevole mobilità, la versatilità e la economicità di queste attrezzature. 
Inizialmente queste macchine venivano utilizzate nelle irrigazioni di soccorso, soprattutto su seminativi e coltivazioni di pieno campo, mentre oggi, a seguito delle innovazioni tecnologiche loro apportate ed a seguito dell'evoluzione del mercato agricolo, sono diventate macchine pressoché insostituibili ed indispensabili nei processi produttivi agricoli che si pongono come obiettivo il raggiungimento di standard qualitativi molto elevati
Per superfici di ragguardevoli dimensioni, per colture di secondo raccolto e per l’irrigazione di soccorso, il rotolone è, in molte situazioni aziendali, la migliore scelta tecnico-economica. Il rotolone rappresenta quindi un’evoluzione meccanica del metodo irriguo a pioggia ad ali mobili, rispetto alle quali offre:
- un consistente risparmio di manodopera e di tempo, rispetto ai numerosi cambi di postazione degli impianti a pioggia ad ali mobili;
- una maggiore regolarità nella distribuzione dell’acqua, grazie alla distribuzione “a strisce rettangolari parallele”, che permette di controllare con precisione le aree di sovrapposizione con conseguenti risparmi idrici;
- una superiore capacità di lavoro, oscillante tra i 2 e i 10 ettari irrigati nelle 24 ore.
Sostanzialmente la macchina irrigatrice semovente è costituita da un irrigatore a grande gittata montato su una slitta o su un carrello a ruote gommate, collegato a sua volta all’estremità di un tubo in polietilene flessibile che viene poi riavvolto, molto lentamente, su di un tamburo, durante il funzionamento dell’irrigatore stesso. Le parti più significative sono le seguenti.
Il sistema di irrigazione con sistema PIVOT con tubazione rigida  è particolarmente adatto per l’irrigazione di grandi superficie ma l’adattabilità dei modelli disponibili rende conveniente questo tipi di impianto anche per piccole superficie ( 4-5 Ha ) e per appezzamenti irregolari offrendo quindi la possibilità di scegliere al meglio la soluzione piu adatta alle singole esigenze.

180  La microirrigazione, detta anche a goccia o a infiltrazione localizzata in pressione: si tratta di un sistema per far sì che l'acqua, somministrata a piccoli volumi, bagni a intervalli di tempo ravvicinati soltanto la porzione di terreno vicino alle radici.
Il contenuto di umidità pressoché costante nel terreno esplorato dalle radici è garantito dalla elevata frequenza delle somministrazioni.
I vantaggi del sistema:
Il risparmio del sistema a goccia è evidente: a piccoli volumi corrispondono modeste portate e pressioni d'esercizio ridotte, il che significa poca acqua e poca energia.
I sistemi a goccia, che prevedono pressioni di funzionamento molto basse (tra 1 e 2 bar), economizzano il consumo d'acqua con portate che difficilmente superano i 10 decimetri cubi all'ora.
I punti di erogazione dell'acqua sono localizzati in modo che sia massimo l'assorbimento da parte dell'apparato radicale della coltura. In questo modo è garantito il risparmio d'acqua perché una minore massa di terreno da inumidire si traduce in minori volumi d'adacquamento.
Con questo sistema il fabbisogno idrico della coltura, ovvero il volume stagionale d'acqua richiesto per potersi sviluppare nelle migliori condizioni, resta pienamente soddisfatto, ma senza sprechi.
La microirrigazione viene normalmente adottata per frutteti e vigneti e colture ortive. Permette di sfruttare anche acque salmastre, che, se a contatto diretto con le foglie delle piante, procurerebbero bruciature.
Grazie ai volumi d'acqua richiesti piuttosto contenuti, questo sistema consente di sfruttare anche semplici pozzi. Permette inoltre d'irrigare in presenza di vento, caratteristica di non trascurabile importanza in particolari condizioni climatiche.
Con le tubazioni interrate è infine possibile eseguire le operazioni colturali necessarie tra i filari e immettervi fertilizzanti, per ottenere irrigazione e concimazione combinate.
Gli svantaggi del sistema
Le tubazioni di piccolo calibro e gli erogatori utilizzati con questo sistema possono facilmente intasarsi e richiedono perciò apparati di filtraggio.
In base al tipo di terreno, se più argilloso o più sabbioso, occorre studiare per la singola situazione la posizione ed il numero più adatto di erogatori.
Anche la qualità dell'acqua può essere limitante per l'adozione di questo sistema, specie se contiene delle particelle solide sospese che oltrepassano i filtri o sostanze disciolte corrosive nei confronti delle varie parti dell'impianto.
Il metodo microirriguo esclude inoltre la possibilità di distribuire antiparassitari sulla parte aerea delle colture o di ricorrere all'irrigazione antigelo o climatizzante.
181 La subirrigazione non è altro che la distribuzione dell'acqua sotto la superficie del terreno. L'applicazione di questo metodo irriguo utilizzando le ali gocciolanti tradizionali non ha avuto grande diffusione dovuto, principalmente all'intrusione delle radici negli erogatori che gli otturano completamente impedendone l'uscita dell'acqua.
La subirrigazione capillare e realizzabile con tubi interrati ad una profondità superiore delle radici.

182 Per efficenza irrigua si intende il rapporto tra la quantità di acuqa trattenuta dal terreno,al netto delle perdite di distribuzione e il totale dell'acqua erogata al terreno, al lordo delle perdite di distribuzione.Tanto più il rapporto si avvicina all'unità tanto più è efficente il sistema irriguo.

183 Per attuare una buona tecnica irrigua è necessario,oltre quanto detto,prendere in considerazione alcune variabili:
I.Stagione irrigua (Si). E' il periodo espresso in giorni o mesi,che intercorre tra la prima adacquata e la finde dell'ultima.Varia in funzione dell'ambiente pedoclimatico e della specie.
II.Il turno(t).Rappresenta l'intervallo di tempo (espresso in giorni) che intercorre tra 2 adacquate successive.Dipende molto dall'organizzazione irrigua
III.L'orario(o).E' direttamente proporzionale alla velocità di infiltrazione dell'acqua nel terreno,ovvero il numero di ore impiegate per irrigare l'appezzamento
IV.Il modulo e il corpo d'acqua(q).Corrisponde alla quantità di acqua che viene distribuita nel terreno nell'unità di tempo e viene espressa il l/s

Tutte le variabili esposte sono spesso definite dal consorzio irriguo,che le valuta in funzione della necessità e della disponibilità d'acqua.

184 E' la quantità di ossigeno richiesta per l'ossidazione delle sostanze organiche da parte della flora batterica

185 E' la quantità di ossigeno richiesta per l'ossidazione di tutte le sostanze contenute nell'acqua
186 Le sostanze tossiche nelle acque sono dovute alla presenza di:

1)Agenti ad alto consumo di ossigeno.(es sostanze organiche)
2)Composti organici di sintesi (es detersivi sintetici)
3)Prodotti chimici inorganici (es metalli pesanti)
4)Composti radioattivi (es acque di ricerche mediche o di produzione di energia)
Oltre a questi composti,le acque possono provocare anche un inquinamento termico dovuto alla produzione di acque calde da parte di alcune tipologie di industrie e dalle centrali termo elettriche,che utilizzano l'acqua come refrigerante,per poi riversarla calda,con un dislivello termico superiore anche ai 3,5°C nella fonte originaria che subisce I seguenti danni:

diminuzione della quantità di ossigeno disciolto
aumento della velocità delle reazioni chimiche
alterazioni della biocenosi acquatica

187 I drenaggi sotterranei avvengono con la posa di tubi flessibili,corrugati,fenestrati e senza interruzioni intermedie chiamati dreni.
I vantaggi del drenaggio sotteraneo sono:

1)una maggior quantità di superficie coltivabile,
2)una maggiore presenza di macrpori liberi dall'acqua (e quindi occupabili da nuova acqua o meglio ancora da aria)
3)un precoce riscaldamento in primavera
4)anticipo del periodo d'accesso delle macchine sui suoli

Gli svantaggi di questa pratica sono soprattutto gli elevati costi per la posa.
La macchina si chiama posadreni oppure si può asare un aratro talpa molto più economico.

188 L’affossatura, ovvero l’allontanamento delle acque attraverso scoline. Il deflusso idrico viene favorito dalla baulatura del terreno che consente di convogliare al meglio l’acqua in eccesso verso le scoline. 
La pendenza dei fossi è variabile, dall’1% per i suoli sabbiosi, al 4% per quelli argillosi.

189 Le piante infestanti si possono definire come tutte le piante che con la loro presenza tra le colture ne diminuiscono la produzione o il valore commerciale.
E' improprio affermare che vi sia una netta differenza tra specie infestanti e specie non infestanti, poichè piante puramente inutili o esclusivamente dannose non esistono.
Ogni coltura agricola è accompagnata da una specifica schiera di erbe infestanti

190 Le specie infestanti si diffondono attraverso due sistemi:

a) Diffusione vegetativa detta anche agamica, la quale si avvale di strutture quali i rizomi, i tuberi e gli stoloni.

b) Diffusione gamica, ovvero tramite i semi.

191 Le piante infestanti presentano alcune comuni caratteristiche evidenti:

1)una straordinaria capacità di riprodursi spontaneamente.
2)Una straordinaria capacità di adattarsi ai più differenti tipi di ambiente, suolo e clima.
3)Una elevatissima produzione di semi.
4)Una facile disseminazione resa possibile dalle particolari forme dei semi.

192Per impostare una rotazione occore conoscere la differenza tra coltura miglioratrice e coltura depauperante; poi bisogna prendere in considerazione i diversi cicli colturali e la disponibilità aziendali.
Fatto ciò bisognerà programmare quando piantare una specie piuttosto che un 'altra considerando che le colture miglioratrici dovranno essere sempre al primo turno e che la prima coltura non si dovrà mai ripetere all'interno della rotazione, in secondo luogo ma non meno importante ad una coltura miglioratrice si dovrà sempre alternare una depauperante che sfrutterà le qualità nutritive lasciate dalle piante precedenti.Una volta terminata la rotazione per evitare di lasciare il campo "vuoto" è consigliabile inservici un erbaio intercalare.
Sarebbe anche utile dividere l'appezzamento, mettendo in una parte un manto erboso e nell'altra le colture, e ogni 2-3 anni invertire gli appezzamenti.

Rotazione per azienda cerealicola-zootecnica di pianura irrigua

DATI DI SEMINA
DATI DI RACCOLTA
COLTURA
TIPO DI COLTURA
01/04/10
01/10/10
MAIS
miglioratrice
01/10/10
giugno/luglio 2011
ORZO
depauperante
01/07/11
01/10/12
TRIFOGLIO (pratense o ladino)
miglioratrice
01/10/12
01/07/13
TRITICALE
depauperante
ERBAIO INTERCALARE E SUCCESSIVAMENTE NUOVA ROTAZIONE


Rotazione per azienda cerealicola-zootecnica di asciutta

DATI DI SEMINA
DATI DI RACCOLTA
COLTURA
TIPO DI COLTURA
01/04/10
01/10/10
SORGO
miglioratrice
01/10/10
giugno/luglio 2011
ORZO
depauperante
01/07/11
01/10/12
ERBA MEDICA
miglioratrice
01/10/12
01/07/13
TRITICALE
depauperante
ERBAIO INTERCALARE E SUCCESSIVAMENTE NUOVA ROTAZIONE


193 E' utile avvicendare e far ruotare le colture perchè in questo modo le piante infestanti non si adattano ai diserbanti e alla coltura stessa, inoltre così facendo si evita di prelevare dal terreno solo determinate sostanze nutritive di cui si nutrono anche le piante infestanti.

194 I danni causati dalle specie infestanti hanno un enorme incidenza nelle perdite della produzione , e sono di diverso genere:

A) MINORI RESE DELLA COLTURA INFESTATA
1)competizione per gli elementi nutritivi nel suolo
2)soffocamento da parte di erbe rampicanti volubili
3)parassitismo
4)spostamento di attenzione degli insetti che vengono attratti dai fiori delle piante infestanti,talvolta più grandi e colorati con conseguente perdita di impollinazione delle piante principali.
5)Emissione di tossine

B) PEGGIORAMENTO DELLA QUALITA' DEI PRODOTTI
1)sapori inusuali nei prodotti finiti
2)enorme svalutazione del valore del prodotto agricolo sul mercato che porta a volte alla totale impossibilità della commercializzazione

C)DIFFICOLTA' NEI PROCESSI AGRICOLI MECCANIZZATI
1)ridotta efficenza dei mezzi produttivi (irrigazione,concimi, varietà)
2)forti ostacoli al lavoro delle macchine agricole
3)impossibilità di praticare alcune colture da seme
4)aumento dei costi di produzione

D)DANNI FISICI SUI PRODOTTI E SUI CONSUMATORI
1)diffusione di malattie,insetti o nematodi, a volte già presenti nelle specie infestanti.
2)Avvelenamento del bestiame a causa della presenza di semi velenosi e di sostanze tossiche
3)allergie da polline su persone particolarmente sensibili

195 Prima di procedere con qualsiasi metodo repressivo o diserbante, è necessario però valutare precisamente i vantaggi o gli svantaggi che un'azione del genere può determinare in una specifica coltura.Si procederà quindi con un analisi tecnico-economica che accosti alle spese di intervento i prezzi aggiornati dei prodotti, al fine di non cadere in errori ecologici e finanziari.Il modello da seguire è quello della lotta guidata con l'individuazione di una soglia d'intervento,come già si fa per la difesa delle colture da parassiti e animali fungini.

196 MEZZI INDIRETTI (A):

Meglio prevenire che curare dice un antico proverbio; i mezzi indiretti di lotta alle malerbe con poca spesa danno ottimi risultati

a)non introdurre in azienda i semi e i rizomi di piante infestanti
b)impiegare sementi pure non contenenti semi di malerbe, non acquistare fieni ed erba ricchi di infestanti, pulire accuratamente le macchine per la lavorazione del suolo, per la raccolta, usare solo letame ben maturo
c)impedire la maturazione dei semi delle infestanti sfalciando i prati e lavorando prontamente i terreni inerbiti prima che le malerbe abbiano disseminato
d)correggere i difetti del terreno rimuovendo i ristagni idrici con idonee sistemazioni per impedire la crecscita di infestanti adatte a suoli asfittici.


197 MEZZI MANUALI (B):

I metodi più praticati e antichi sono la scerbatura e la zappatura e consistono nell'estirpazione dell'infestante con le mani o con l'ausilio di piccole zappe.

198 MEZZI MECCANICI (C):

I mezzi meccanici hanno liberato dalla fatica fisica l'uomo, e hanno il grande pregio di non contaminare i suoli con sostanze estranee; inoltre consentono in poco tempo di ottenere grandi risultati.
Il metodo attualmente più usato è quello dell'aratura che consente di portare in profondità le infestanti facendole soffocare , e contemporaneamente di portare in superficie i semi di infestanti precedentemente sotterrati.
Altre tecniche di controllo sono la strigliatura, la fresatura, la vangatura, la sarchiatura, l'erpicatura ed infine la rincalzatura.

199 MEZZI AGRONOMICI (D):

1) rotazione
Per impostare una rotazione occore conoscere la differenza tra coltura miglioratrice e coltura depauperante; poi bisogna prendere in considerazione i diversi cicli colturali e la disponibilità aziendali.
Fatto ciò bisognerà programmare quando piantare una specie piuttosto che un 'altra considerando che le colture miglioratrici dovranno essere sempre al primo turno e che la prima coltura non si dovrà mai ripetere all'interno della rotazione, in secondo luogo ma non meno importante ad una coltura miglioratrice si dovrà sempre alternare una depauperante che sfrutterà le qualità nutritive lasciate dalle piante precedenti.Una volta terminata la rotazione per evitare di lasciare il campo "vuoto" è consigliabile inservici un erbaio intercalare.
Sarebbe anche utile dividere l'appezzamento, mettendo in una parte un manto erboso e nell'altra le colture, e ogni 2-3 anni invertire gli appezzamenti.
L'avvento dei diserbamti chimici ha portato a considerare inutili le rotazione come mezzo di controllo delle malerbe.L'esperienza ha messo in evidenza però che gli erbicidi non hanno efficacia totale , e alla loro attività sfuggono sempre alcune specie, che tendono a propagarsi selettivamente generando una flora di sostituzione estremamente difficile da controllare.

2) Consociazione:
L'inerbimento controllato dei frutteti e dei vigneti consiste nel lasciare inerbire in maniera spontanea, o mediante la semina di specie erbacee adatte, il terreno sottostante le piante arboree, operando sfalci o trinciature periodiche. Le infestanti vengono così ostacolate e impossibilitate nella crescita; in questo modo si determinano buone condizioni di struttura negli strati superficiali del suolo, si evita l'erosione esi facilita il transito delle macchine operatrici.L'inconveniente più importante di tale pratica è il maggior consumo di acqua: un modo (sbagliato) per arginare il problema consise nel dissecare periodicamente la parte areea della cotica erbosa.
Si tratta di una pratica colturale che prevede la presenza di due o più colture sullo stesso appezzamento ed entrambe ne traggono beneficio.Possono essere:
una coltura erbacea + una coltura arborea (frutteto inerbito)
2 colture arboree che convivono nello stesso appezzamento ( es frutteto della nostra azienda)
2 colture erbacee (pratopolifita) convivono
più colture pratensi, leguminose graminacee utili al miglioramento del foraggio e della qualità del suolo
L'antica pratica tardo invernale della trasemina (bulatura) nel frumento di trifoglio violetto, erba medica e trifoglio bianco di taglia bassa consentiva una limitazione nello sviluppo delle infestanti, a favore di una specie foraggiera utillizzabile per il pascolo o per la fienagione.Oggi, l'impiego di diserbamti chimici impedisce tale pratica.

3)Sovesci
Questa pratica consiste nel coltivare una o più specie ebacee per poi interrare le piante in modo da apportare al suolo sostanza organica e componenti chimiche per migliorarne la struttura, contenere le piante infestanti e inibire lo sviluppo dei nematodi
Le colture da sovescio inoltre limitano i fenomeni di erosione del suolo, e sono perciò denominate colture di copertura (cover crops) o colture trappola (catch crops) , dal momento che sono in grado di captare e trattenere nitrati e altri sali solubili fluenti per dilavamento alle falde idriche.
Tra le diverse specie ricordiamo la facelia, la senape, il ravizzone, la colza, la loiessa, la segale e il frumento.

4)Falsa semina
La falsa semina consiste nel preparare il terreno con le opportune lavorazioni, ma in anticipo rispetto all'epoca in cui si seminerebbe la coltura che si vuole impiantare.In questo modo si favorià il germogliamento delle infestanti che, con una rapida lavorazione superficiale verranno poi distrutte prima della semina.

5) EPOCHE E MODALITA' DI SEMINA
La semina a file ( semplici o binate), rispetto alla semina spaglio, consente alla specie coltivata di limitare lo sviluppo delle infestanti sulle file grazie alla fittezza, mentre rende possibile le operazioni di sarchiatura tra le file.

6) IRRIGAZIONE
Le acque d'irrigazione costituiscono importanti vettori di semi,rizomi e radici di erbe infestanti.E' quindi opportuno predisporre nei canali o nelle condotte per l'acqua filtri a rete per trattenere i propaguli delle infestanti, nel caso si utilizzino acque contaminate.
L'irrigazione a goccia e le altre forme di irrigazione localizzata, lasciando non bagnate ampie superfici del suolo, limitino la germinazione dei semi e lo sviluppo delle malerbe.
Nella risaia la regolazione delle acque può utilmente agire contro le infestanti: ad esempio le acque frenano lo sviluppo dei giavoni, le asciutte limitano lo sviluppo delle alghe.

7)FERTILIZZAZIONE
Uno dei più importanti vettori di sementi di erbe infestanti è il letame prodotto dal bestiame alimentato con fieno e/o erba. Esso infatti, contiene grandi quantità di semi che gli animali hanno mangiato , e piante intere con semi che gli animali hanno rifiutato.Tramite i processi di fermentazione che avvengono nel cumulo di letame in maturazione i semi vengono devitalizzati; è quindi necessario evitare la distribuzione di deiezioni fresche ma bisogna distribuire letame maturo.

200 MEZZI FISICI (E):

1)PACCIAMATURA
La pacciamatura consiste nel coprire la superficie del terreno con paglia, foglie, torba, aghi di pino, cortecce e segatura (cippato), oppure con film plastici sintetici neri o film biodegradabili, per impedire lo sviluppo delle infestanti, rallentare l'evapotraspirazione migliorando il bilancio idrico, protteggere dal freddo nel periodo invernale e infine assicurare la pulizia dei frutti di alcune colture a livello del suolo (ad esempio le fragole)

2)SOLARIZZAZIONE
La solarizzazione si pratica nella stagione calda, solo in estate nella pianura padana.Dopo aver preventivamente lavorato e saturato il terreno d'acqua, provocando così la germinazione dei semi o la nascita delle infestanti, si copre la zona da solarizzare con idonei film plastici appositamente prodotti per lo scopo, per un periodo di 3-4 settimane.Le alte temperature raggiunte (45-50°C per profondità di 20-30 cm, e fino a 80°C con solarizzazione dentro i tunnel) determinano la morte delle infestanti.In questo caso si ha anche un azione protettiva contro i nematodi e svariate malattie.
201 MEZZI CHIMICI (F):
Si utilizzano diserbanti e altri prodotti chimici per la distruzione delle infestanti ma è un operazione sconsigliata perchè dannosa per l'ambiente e perchè le piante infestanti a lungo andare si addattano ai vari prodotti.

202 L'esperienza ha messo in evidenza però che gli erbicidi non hanno efficacia totale , e alla loro attività sfuggono sempre alcune specie, che tendono a propagarsi selettivamente generando una flora di sostituzione estremamente difficile da controllare.

203 Si tratta di una pratica colturale che prevede la presenza di due o più colture sullo stesso appezzamento ed entrambe ne traggono beneficio.Possono essere:
una coltura erbacea + una coltura arborea (frutteto inerbito)
2 colture arboree che convivono nello stesso appezzamento ( es frutteto della nostra azienda)
2 colture erbacee (pratopolifita) convivono
più colture pratensi, leguminose graminacee utili al miglioramento del foraggio e della qualità del suolo
L'antica pratica tardo invernale della trasemina (bulatura) nel frumento di trifoglio violetto, erba medica e trifoglio bianco di taglia bassa consentiva una limitazione nello sviluppo delle infestanti, a favore di una specie foraggiera utillizzabile per il pascolo o per la fienagione.Oggi, l'impiego di diserbamti chimici impedisce tale pratica.

204 Nel nostro istituto la gestione del suolo è una consociazione con 2 colturee arboree

205 L'inerbimento controllato dei frutteti e dei vigneti consiste nel lasciare inerbire in maniera spontanea, o mediante la semina di specie erbacee adatte, il terreno sottostante le piante arboree, operando sfalci o trinciature periodiche. Le infestanti vengono così ostacolate e impossibilitate nella crescita; in questo modo si determinano buone condizioni di struttura negli strati superficiali del suolo, si evita l'erosione esi facilita il transito delle macchine operatrici.L'inconveniente più importante di tale pratica è il maggior consumo di acqua: un modo (sbagliato) per arginare il problema consise nel dissecare periodicamente la parte areea della cotica erbosa.

206 L'antica pratica tardo invernale della trasemina (bulatura) nel frumento di trifoglio violetto, erba medica e trifoglio bianco di taglia bassa consentiva una limitazione nello sviluppo delle infestanti, a favore di una specie foraggiera utillizzabile per il pascolo o per la fienagione.Oggi, l'impiego di diserbamti chimici impedisce tale pratica.

207 Le colture da sovescio limitano i fenomeni di erosione del suolo, e sono perciò denominate colture di copertura (cover crops) o colture trappola (catch crops) , dal momento che sono in grado di captare e trattenere nitrati e altri sali solubili fluenti per dilavamento alle falde idriche.
Tra le diverse specie ricordiamo la facelia, la senape, il ravizzone, la colza, la loiessa, la segale e il frumento.

208 La falsa semina consiste nel preparare il terreno con le opportune lavorazioni, ma in anticipo rispetto all'epoca in cui si seminerebbe la coltura che si vuole impiantare.In questo modo si favorià il germogliamento delle infestanti che, con una rapida lavorazione superficiale verranno poi distrutte prima della semina.

209 La semina a file ( semplici o binate), rispetto alla semina spaglio, consente alla specie coltivata di limitare lo sviluppo delle infestanti sulle file grazie alla fittezza, mentre rende possibile le operazioni di sarchiatura tra le file.
210 Le acque d'irrigazione costituiscono importanti vettori di semi,rizomi e radici di erbe infestanti.E' quindi opportuno predisporre nei canali o nelle condotte per l'acqua filtri a rete per trattenere i propaguli delle infestanti, nel caso si utilizzino acque contaminate.
L'irrigazione a goccia e le altre forme di irrigazione localizzata, lasciando non bagnate ampie superfici del suolo, limitino la germinazione dei semi e lo sviluppo delle malerbe.
Nella risaia la regolazione delle acque può utilmente agire contro le infestanti: ad esempio le acque frenano lo sviluppo dei giavoni, le asciutte limitano lo sviluppo delle alghe.

211 Uno dei più importanti vettori di sementi di erbe infestanti è il letame prodotto dal bestiame alimentato con fieno e/o erba. Esso infatti, contiene grandi quantità di semi che gli animali hanno mangiato , e piante intere con semi che gli animali hanno rifiutato.Tramite i processi di fermentazione che avvengono nel cumulo di letame in maturazione i semi vengono devitalizzati; è quindi necessario evitare la distribuzione di deiezioni fresche ma bisogna distribuire letame maturo.

212 La solarizzazione si pratica nella stagione calda, solo in estate nella pianura padana.Dopo aver preventivamente lavorato e saturato il terreno d'acqua, provocando così la germinazione dei semi o la nascita delle infestanti, si copre la zona da solarizzare con idonei film plastici appositamente prodotti per lo scopo, per un periodo di 3-4 settimane.Le alte temperature raggiunte (45-50°C per profondità di 20-30 cm, e fino a 80°C con solarizzazione dentro i tunnel) determinano la morte delle infestanti.In questo caso si ha anche un azione protettiva contro i nematodi e svariate malattie.
213 Per il diserbo di rive e fossi è ancora pratica corrente provocare incendi controllati (il pirodiserbo, dal greco piros, che significa fuoco).
Negli ultimi anni sono entrate in uso tecniche di pirodiserbo controllato, tramite l'impiego di specifiche apparecchiature grazie alle quali la produzione di calore è controllabile e gestibile.Potenzialmente possono impiegarsi come fonte di calore generatori a raggi infrarossi, microonde, laser raggi gamma, scariche elettriche e vapore, ma la tecnica più usata consiste nell'utilizzo di bruciatori a gas (G.P.L.)

214 Il controllo delle infestanti tramite mezzi chimici consiste nella distribuzione, con idoonee apparecchiature, di prodotti chimici che, agendo sulle piante infestanti, sono in grado di farle morire, arrestarne la crescita o impedirne il germogliamento secondo varie modalità di azione.Le sostanze utilizzate sono denominate erbicidi e diserbanti.

215 Diserbante per contatto: il prodotto esercita una azione caustica e ustionante sulle parti della pianta con cui viene in cotatto, determinando diseccamento della parte che è stata colpita del prodotto, lasciando inalterato l'apparato radicale.Gli erbicidi con tale modalità di azione sono efficaci per il diserbo delle infestanti annuali, e per la distribuzione dei polloni di piante arboree (es. Nocciolo=

216 Diserbante per traslocazione: il prodotto penetrato per via fogliare o radicale all'interno della pianta esercita, mediante interferenze con il metabolismo del vegetale, la sua azione tossica. Se il prodotto si diffonde solamente da cellula a cellula è denominato citropico, se invece il principio attivo entra il circolo nella pinta tramite il sistema xilematico e/o floematico si parla di prodotto sistemico. I prodotti ad azione sistematica sovente impediscono la fotosintesi e la riproduzione delle cellule; la loro azione è lenta, ma garantisce una buona riuscita anche sulle piante perenni con apparato rizomatoso.

217 Diserbanti residuali: gli erbicidi distribuiti sul suolo impediscono al seme di germinare, ed eliminano le infestanti al primissimo stadio di sviluppo.A differenza dei precedenti, questi prodotti, comunemente chiamati antigerminello, possono mantenersi attivi per periodi molto più lunghi, garantendo nel tempo una parziale pulizia del terreno.

218 Per quanto riguarda l'applicazione degli erbicidi, i diserbanti per contatto e quelli traslcabili vengono distribuiti sulla foglia, mentre quelli ad azione residuale vanno distribuiti sul terreno prima dello sviluppo delle infestanti.

219 Con questo termine s'intende la capacità di un determinato diserbante di essere nocivo per le erbe infestanti e innoquo per le piante che si vogliono coltivare.E' molto importante ricordare che solamente se utilizzato con le giuste dosi e con giusti parametri il disrbante rimane selettivo.I diserbanti selettivi si distinguono sia per il loro metodo d'azione sia per il periodo di distribuzione.
I prodotti con azione di contatto risultano selettivi essenzialmente per via meccsnica e morfologica; viene sfruttata la diversa capacità di trattenere il diserbante, a causa di differenze di forma e portamento delle foglie, per la diversa localizzazione degli apici vegetativi, oppure grazie alla resistenza della membrana cellulare, che impedisce l'ingresso di taluni principi attivi (ad esempio i dinitroferoli non penetrano nelle ombrellifere).
I prodotti traslocabili, una volta penetrati nella pianta, possono essere trasformati in sostanze tossiche, oppure essere inattivati per trasformazione in sostanze non nocive per il vegetale (ad esempio, l' MCPA è inattivato da azioni metaboliche in Stellaria media e Galium aparine)
Alcuni prodotti risultano selettivi per la diversa velocità di traslcocazione presente tra specie diverse o nei diversi stadi di sviluppo.Solitamente le piante più giovani sono più attive e rapide nell'assorbire e traslcoare i diserbanti: ad esempio le dicotiledoni traslocano i fenossi-derivati più rapidamente delle graminacee.
A causa del diverso grado di solubilità in acqua e della diversa capacità dei colloidi del suolo nel trattenere i diserbanti , può manifestarsi una solubilità per via stratigrafica.In questo modo piante ad apparato radicale profondo possono risultare insensibili a erbicidi poco solubili in acqua e fortemente trattenuti dai colloidi del suolo.

220 Epoca d'intervento:

Pre-semina o pre-trapianto. L'erbicida viene distribuito prima della semina o del trapianto della coltura.S'interviene con prodotti ad azione di contatto o traslocazione per via fogliare, aventi una rapida degradabilità nel suolo.Si sceglie questa epoca d'intervento quando non è possibile o conveniente eliminare le infestanti con le normali lavorazioni meccaniche: ad esempio, nel caso di presenza di infestanti perennanti dotate di stoloni quali e si può intervenire a fine estate su stoppie di frumento, mais e riso.
Nel caso di semina diretta senza lavorazioni preliminari s'intervine con prodotti diserbanti sistematici ad azione totale, distribuiti su tutta la superficie da seminare.

Pre-emergenza. L'erbicida viene distribuito nel breve periodo che intercorre tra la semina e l'emergenza della coltura.Vengono impiegati prodotti ad azione residuale selettivi (anche per via stratigrafica) nei confronti delle specie oggetto di coltivazione.Entro due settimane dalla distribuzione del diserbante è necessaria una pioggia di 10-15 mm che permetta l'assorbimento del principio attivo da parte delle infestanti in via di sviluppo.
L'abbinamento alle seminatrici di irroratrici che distribuiscono il diserbante rappresenta una soluzione economicamente vantaggiosa ed efficace.

Pre-ricaccio. Il diserbante viene distribuito su una coltura in fase di riposo vegetativo (ad esempio erba medica in produzione, prati polifiti e piante arboree).Si utilizzano prodotti ad azione di contatto che colpiscano le infestanti già dotate di apparato fogliare.Su terreni lavorati e ancora privi di infestanti si impiegano prodotti ad azione residuale .

Post-emergenza e post-trapianto. L'erbicida viene distribuito quando la coltura da proteggere è in sviluppo.Se le malerbe non sono ancora emerse si possono impiegare prodotti antigerminello ad azione residuale, mentre se le infestanti sono già sviluppate si ricorre a preparati traslocabili o di contatto. E' molto importante che i prodotti impiegati siano selettivi nei confronti della coltura da proteggere; nel caso in cui si impieghino diserbanti non selettivi è indispensabile usare schermi protettivi e/o ugelli appositi, che impediscano il contatto tra diserbante e piante coltivate.
Intervenendo in post-emergenza è possibile valutare quali e quante sono le infestanti presenti nel campo coltivato, e di conseguenza è possibile stabilire razionalmente se è necessario o meno l'intervento diserbante e quali principi attivi conviene utilizzare.
In caso di condizioni climatiche avverse si corre il rischio di non poter intervenire tempestivamente e in modo ottimale sulle infestanti.

221 Fattori che influenzano l'azione dei diserbanti

Temperatura: Le temperature influiscono molto sul lavoro dei diserbanti.Alcuni prodotti sistemici per agire hanno bisogno di temperature non inferiori a 8°C.
E' anche vero, per altro, che con temperature superiori, tra i 25°C e i 28°C, la pianta diminuisce le funzioni fisiologiche con una conseguente diminuizione dell'efficacia dei diserbanti.Una temperatura troppo elevata, inoltre, diminuisce il tempo di evaporazione del prodotto, provocando uno scarso rendimento dello stesso.

Pioggia: Solitamente dopo il trattamento, non dovrebbe piovere per un giorno, per permettere al principio attivo di entrare nella foglia. Viceversa, un'azione positiva viene svolta dalla pioggia nel caso di trattamenti a terra, aumentando, l'efficacia del trattamento.

Luce: Questo fattore agisce molto positivamente per quanto riguarda i diserbanti sistemici, aumentando la fotosintesi (entra in circolo più facilmente il principio attivo del prodotto sistemico).

Vento: La sua azione è sempre negativa, poichè favorisce fenomeni di deriva e causa disuniformità nella distribuzione.

Natura fisico-chimica dei suoli. La presenza di sostanze colloidali (argillose o organiche) determina fenomeni di adsorbimento del diserbante, che viene perciò trattenuto. In suoli sabbiosi i diserbanti sono molto mobili e dilavabili dall' acqua .

Flora microbica: Degrada le molecole degli erbicidi rendendole inattive, e impedendone la permanenza negli ecosistemi.

222 Un diserbante distribuito su una coltura va incontro ai seguenti fenomeni.

Traslocazione e metabolizzazione: il diserbante viene assorbito dai vegetali eventualmente traslocato all'interno dei tessuti e infine trasformato dai processi metabolici.

Fotodecomposizione: le molecole, colpite dai raggi del sole, vengono in misura variabile fotodecomposte.

Volatilizzazione: le molecole diserbanti, in base alla loro conformazione chimica, si volatilizzano e possono così essere disperse dai venti.

Ruscellamento: per effetto delle piogge il diserbante viene dilavato e trasportato per ruscellamento ai fiumi, e per infiltrazione nel suolo alla falda freatica.

Solubilizzazione: il diserbante, solubilizzato dall'acqua, si diffonde nel suolo ed è assorbito dai colloidi organici e argillosi.

Decomposizione microbiologica: venendo in contatto con i microrganismi del suolo il diserbante può essere decomposto in molecole più semplici.

Decomposizione chimica: combinandosi con l'acqua, l'ossigeno, l' anidride carbonica, gli ioni idrogeno e gli altri ioni presenti nella soluzione circolante nel suolo, il diserbante viene chimicamente decomposto.

223 Diserbo integrato:
Il problema, segnalato da anni, dello sviluppo per selezione ins seguito a trattamenti chimici di insetti e funghi resistenti si manifesta sempre di più anche tra le erbe infestanti.
Trattando più volte con gli stessi erbicidi selettivi ci sono specie sensibili che tendono a scomparire, mentre altre, che sviluppano una forma di tolleranza verso tali sostanze, prendono il sopravvento. Si manifesta quindi una sostituzione floristica, contestualmente all'evidenziarsi nell'ambito di una specie della presenza di individui che resistono all'azione erbicida.
Il problema si sta manifestando in tutto il mondo, in particolare dove si pratica da lungo temo la monosuccessione e il monodiserbo ad esempio mais-atrazina nella pianura padana, riso-solfoniluree nel novarese, grando duro-arilossifenossiprpionati in Puglia.
Attualmente sono più di 200 le specie di malerbe che hanno manifestato fenomeni di resistenza; in particolare destano forti preoccupazioni le popolazioni di Lollum,Avena e Alopecurus.
Per evitare la comparsa di resistenze è opportuno attuare le seguenti strategie:

impiegare i diserbanti solo quando sono necessari, valutando le malerbe presenti e la loro densità:
ricorrere a diserbanti localizzati quando le infestanti si sviluppano a chiazze nei campi;
non impiegare per più di due volte consecutive lo stesso erbicida o, erbicidi con uguale meccanismo d'azione;
adottare rotazioni colturali
;
attuare,quando possibile, la falsa semina con distribuzione meccanica o chimica delle malerbe;
ricorrere maggiormente alle sarchiature e alle fresature tra le fie;
pulire accuratamente le mititrebbie e le altre macchini operatrici.per evitare il trasporto da una zona all'altra delle infestanti.

21 commenti:

4B ha detto...

bertu ma he casino hai fatto o.O

4B ha detto...

chiedo scusa xl'inconveniente avevo cancellato le vecchie risp ora è tutto aposto sorry by berto

4B ha detto...

grazie bertoooooooo!!!!!! ;-)

4B ha detto...

amiamo il dio bertu....

4B ha detto...

ma quelle ca... di domande di brusasco vanno messe????? mi riferisco alle ultime.........

4B ha detto...

SI IO SUL MIO QUADERNO LE HO EVIDENZIATE IN MANIERA DIVERSA XO

4B ha detto...

Sempre utilissimo Bertu XD
Prometto che durante le vacanze posto anche io un po' di appunti :)

Pechino

4B ha detto...

ere ora che l'altro cavolo di rappresentante facesse qualcosa!!!!!!! peca lavora!!!!!!!!

4B ha detto...

berto ma le altre risposte????? le hai x caso gia preparate????? farebbero comodo.....

4B ha detto...

nn ancora se riesco di oggi le pubblico

4B ha detto...

ECCO TUTTE LE 99 RISPOSTE DI TPV PRONTE DA STAMPARE VI AVVISO SONO MOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLTO LUNGHE ANCORA BUONE FESTE A TUTTI DA BERTO...P.S. APPENA HO 2 MINUTI CERCHERO DI METTERE ANCHE TPA


BY BERTO

4B ha detto...

berto sei un figooooooooooo!!!!!!! grazie x le risposte buon natale a tutti
by Fadi

4B ha detto...

Grazie mille Bertu. Ah ho postato i libri da leggere per le vacanze. Dateci un'occhiata, ho scritto tutti i libri un po' più carini da che tra tutti vi consiglio ;)

Pechino

4B ha detto...

grz pec ottimo lavoro


By berto

4B ha detto...

Il problema di grafica che spaiava le righe dovrebbe essere ormai risolto...


by berto

4B ha detto...

io domino ^^
indovinate chi sono? o.O

4B ha detto...

alle 18 chi dei 17 alunni è a casa a fare un c***o umm....

4B ha detto...

berto nella domanda 114 hai scritto rollatura.. la rollatura si fa con le canne nel terreno si fa la rullatura........

by fadi

4B ha detto...

corretto...grazie albi per la precisazione comunque non è l'unico errore di battutura che c'è nelle risposte quindi attenti se stampate

By B€rto

4B ha detto...

berto hai pure scritto male la risposta!!!!!!! non sai scrivereeeeeeee!!!!!! si dice battitura non battutura!!!!!!!!

by fadi

4B ha detto...

scrivere senza guardare la tastiera comporta questi rischi...

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