sabato 10 aprile 2010

relazione progetto tvb (da personalizzare)

PROGETTO T.V.B (TI VOGLIO BE...RE)


Ti voglio bere
smetti di giocare
ti voglio bere
a un certo punto ti devi "dare"
ti voglio bere
non puoi farti eternamente corteggiare!

Signori e signore ecco solo per voi Vasco Rossi!! A parte gli scherzi questa relazione si apre con un estratto della canzone modificata,della rockstar emiiana perchè riassume molto di quello che andremo ad analizzare tra poco.

Iniziamo con il dire cos'è e cosa fa il progettpo tvb,è una campagna nazionale per il risparmio idrico e la valorizzazione dell'acqua della rete che il Centro Studi Ambientalidi Torino porta avanti per promuovere un uso responsabile della risorsa idrica.
Selezionato nel 2007 dalla campagna nazionale delle Acli Scommessa Italia tra le dieci storie simbolo del Paese da raccontare al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,T.V.B.ha vinto il Premio nazionale Pianeta Acqua 2008, sezione Educativa, promosso dal Forum Nazionale per il Risparmio e la Conservazione della Risorsa Idrica.Il progetto viene mandato in giro per le varie scuole del Piemonte,grazie a degli agronomi,specialisti del settore e tecnici del comune che cercano di indirizzarci verso un uso più consapevole delle risorse idriche,inoltre al termine delle miniconferenze gli studenti del nostro istituto che hanno partecipato,eseguiranno delle analisi di laboratorio su delle acque e dei progetti di aree verdi che permettano un minor consumo di acqua.Inoltre in omaggio a tutte le scuole che partecipano al progetto viene omaggiata una speciale fontanella.




ACQUA NEL MONDO
Il volume che l'acqua occupa sulla Terra è stimato a circa 1.360.000.000 km3, un miliardo e trecentosessanta milioni di chilometri cubi. Gli oceani e i mari contengono il 97% in volume dell’acqua presente sulla Terra; la restante parte si trova nei ghiacciai e nelle calotte polari (2%) e la restante è presente in atmosfera, come nubi e vapore, e costituisce i laghi e i fiumi. L’acqua atmosferica è pochissima rispetto al totale (0,01%) ma rappresenta un passaggio fondamentale del ciclo dell'aqua, perché consente di trasferire l'acqua dai mari e dagli oceani alla terra ferma attraverso le precipitazioni atmosferiche.
Al dilà dell'acqua presente in natura per stimare quella a cui tutti possono accedere bisogna mettere in conto molti altri fattori come il mercato dell' oro blu nei paesi del terzo mondo,in questi paesi inoltre bisogna tener conto della grande siccità e della scarsa presenza di pozzi,come in Africa anche ad Haiti e in altri paesi le popolazioni possono per questi problemi morire di sete o di malattie causate dalla scarsa igiene.
Per ovviare a queste situazioni organizzazioni internazionali come l'ONU si attivano da sempre ma debellare il fenomeno della monopolizzazione dell'acqua nel continente nero è un impresa tutt'altro che facile
In altri stati invece l'acqua è stata privatizzata ovvero delle compagnie private acquistano parte della rete idrica,erogando i servizi al posto dello stato,con la conseguenza di un sicuro amumento dei prezzi e un eventuale miglioramento del servizio.In Italia si sta discutendo per passare a questa forma.
Ecco un panorama generale sull'acqua fatto dal sole 24ore che completa quello che è stato detto qualche riga più in su.
Nel 2030 quasi la metà della popolazione mondiale, oltre 3 miliardi di persone, rischia di rimanere senz’acqua. Ma già oggi la siccità, l’acqua ’sporca’ e le malattie legate alla mancanza di servizi igienico-sanitari di base fanno 8 milioni di morti l’anno.
Nella Giornata mondiale dell’Acqua voluta dall’Onu e celebrata in tutto il mondo, è il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon a ricordare che “muoiono più persone a causa dell’acqua non sicura che non a causa di tutte le forme di violenza, inclusa la guerra”.

E ammonisce i cittadini del mondo: “Giorno dopo giorno noi versiamo milioni di tonnellate di acque reflue non trattate e di rifiuti industriali e agricoli nel sistema idrico mondiale. E i poveri continuano a patire soprattutto a causa di inquinamento, carenza idrica e mancanza di igiene adeguata”.

Il tema della Giornata di quest’anno, ‘Acqua pulita per un mondo sano’, evidenzia come le risorse d’acqua siano a rischio quantità e qualità. Nel rapporto ‘Acqua malata’ lanciato oggi dal programma sull’Ambiente delle Nazioni Unite (Unep), l’agenzia Onu ricorda che “circa due milioni di tonnellate di rifiuti, che si traducono in oltre 2 miliardi di tonnellate di acqua inquinata, sono scaricati quotidianamente nei fiumi e nel mare lasciando enormi ‘zone morte’ che soffocano pesci e barriere coralline mettendo a repentaglio l’ecosistema marino di oggi e di domani”.

Rifiuti che arrivano in gran parte dalle acque reflue e dall’inquinamento industriale, ma anche dai pesticidi diffusi nell’agricoltura e dai rifiuti d’origine animale. La mancanza di acqua pulita, si legge nel rapporto, uccide ogni anno 1,8 milioni di bambini sotto i cinque anni d’età di tifo, colera, dissenteria e gastroenterite. E la diarrea, dovuta principalmente all’acqua sporca, fa almeno 2,2 milioni di vittime l’anno. Inoltre, il documento Onu sottolinea che “oltre la metà dei letti d’ospedale è occupata da pazienti che soffrono di malattie legate al consumo d’acqua contaminata”.Da qui l’appello-raccomandazione all’utilizzo di sistemi di riciclaggio delle acque e alla costruzione di fognature, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.

L’inquinamento, gli sprechi e i disastrosi effetti del surriscaldamento del pianeta renderanno ancora più difficile il reperimento ‘dell’oro blù’ aggravando ulteriormente il gap tra il Nord e il Sud del mondo. Gap che vede l’Africa come la più ‘esposta’ con 250 milioni di persone coinvolte e seri rischi per l’area sub-sahariana. Seguono il Medio Oriente, in cui è presente meno dell’1 per cento delle risorse idriche a livello mondiale, e i Paesi arabi, il cui 5 per cento costituisce la regione più arida al mondo.

In Africa circa 40 miliardi di ore di lavoro all’anno si sprecano per andare ad attingere acqua da fonti contaminate: un peso sociale che ricade soprattutto sulle donne e sulle bambine, con effetti disastrosi: incuria dei figli, mancanza di igiene domestica, assenteismo scolastico. Secondo gli esperti le prospettive per il futuro sono letteralmente ‘tragiche’: la popolazione mondiale crescerà di 2,5 miliardi entro il 2050 e aumenterà in modo drammatico l’esercito di assetati che popola i Paesi in via di sviluppo già sofferenti per la scarsità idrica.

L’acqua è connessa direttamentea tutti gli ‘obiettivi’ di sviluppo delle Nazioni Unite: il miglioramento delle condizioni di salute di donne e bambini e dell’aspettativa di vita, emancipazione femminile, sicurezza alimentare, sviluppo sostenibile, adattamento e attenuazione del cambiamento climatico. Il riconoscimento di questi legami ha portato a dichiarare il periodo 2005-2015 come Decennio internazionale per l’azione ‘Acqua per la Vita’.
PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA IN ITALIA
Dopo le manifestazioni a Roma che hanno raccolto più di 200 mila proteste e dopo aver celebrato ieri, 22 marzo, la Giornata Mondiale dell’Acqua, torna attuale più che mai la querelle sulla privatizzazione dell’acqua.
La proposta del governo prevede una graduale liberalizzazione di questo bene in linea con il principio della ‘concorrenza per il mercato’ e affida la gestione idrica al migliore offerente, fra pubblici e privati, sulla base di una gara.A pesare sulla scelta del privato che dovrà gestire ‘l’acqua’ saranno gli investimenti previsti, le tariffe, la qualità del servizio.
Il secondo passo sarà poi una privatizzazione obbligatoria per le aziende pubbliche controllate dagli enti locali, se non si proceda alla liberalizzazione. Gli enti locali devono spogliarsi di quote azionarie non inferiori al 30-40% a seconda dei casi o, nel caso in cui la società sia quotata in borsa, devono scendere sotto il 30% senza però render noto come e a chi vendere.
Il gestore può essere una spa controllata dal pubblico o dal privato, a condizione che restino in mano pubblica tutte le altre funzioni strategiche della gestione dell’acqua. Decisamente contraria al provvedimento l’opposizione che, sulle parole dello slogan ‘giù le mani dall'acqua’ protesta fortemente contro la privatizzazione delle gestioni idriche.
La battaglia contro la privatizzazione del bene più importante per l’umanità comprende Pd, l'Italia dei valori di Di Pietro e molte amministrazioni locali guidate dal centro-sinistra. Se il processo di privatizzazione giungerà a termine, a rimetterci maggiormente saranno, come facilmente prevedibile, le famiglie.
Secondo l’Osservatorio della Federconsumatori sui servizi idrici, i dati di Adusbef e Federconsumatori evidenziano come la bolletta dell’acqua nel biennio 2010-2011 lieviterà per famiglia fino a raggiungere i 365 euro all’anno, cioè un euro al giorno per un bene prezioso e indispensabile.
A mio parere privatizzare l'acqua significa schiavizzare un paese in quanto senza acqua non si vive e se io non ho i soldi per pagarla non devo essere condannato ad una vera e propria pena di morte.
ACQUA IN BOTTIGLIA VS ACQUA DI “RUBINETTO”
22 Marzo: giornata mondiale dell’acqua. Se nella parte “sfortunata” del mondo sono un miliardo le persone che non hanno acqua potabile e un milione e ottocentomila i bambini che muoiono in un anno per malattie causate dall’acqua inquinata, nell’emisfero “ricco”, ci si permette uno sfrenato lusso idrico, utilizzando 140 litri d’acqua per una tazza di caffè, 11.000 litri per un paio di Jeans e 400.000 litri per un’automobile. Considerando che, solo il 3% dell’acqua mondiale è potabile dobbiamo ritenerci davvero fortunati.
L’aspetto davvero preoccupante della faccenda non è tanto il fatto che aziende e multinazionali cerchino ostinatamente di trasformare un bene pubblico in un business assolutamente personale, quanto il fatto che questo subdolo meccanismo commerciale si è pervicacemente annidato nella mente del consumatore medio che lo alimenta quotidianamente. Il 95% delle famiglie italiane consuma abitualmente acque imbottigliate e dagli anni 80 il consumo pro capite medio è quadruplicato!!
Green Peace, nella voce del suo presidente parla di una vera e propria “incultura dell’acqua” che porta gli abitanti ad un consumo di 170 litri di acqua imbottigliata all’anno (media europea di 85 e mondiale di 15). Mentre il governo spinge sulle riduzioni di CO2 e ci affrettiamo a comprare frigoriferi ecologici e lavatrici a basso impatto ambientale, non esitiamo certo ad immettere nell’ambiente i 5 miliardi di contenitori plastici dell’acqua in bottiglia che si trasformano in 100.000 tonnellate / anno di rifiuto urbano…. paradossi dell’ecologismo made in Italy.
In realtà le acque in bottiglia hanno qualcosa in più rispetto al rubinetto di casa….il prezzo, che varia tra i 30 e i 50 centesimi al litro contro 1 Euro per 1000 litri di acqua da acquedotto, accuratamente controllata sul piano chimico batteriologico e a volte anche le scorie tossiche, risultato di controlli poco accurati e di prolungate conservazioni in bottiglioni di plastica in ambienti riscaldati.
Le famiglie italiane sembrano però ignorare che attaccarsi alla bottiglia rappresenta un costoso vizietto che incide sul bilancio familiare annuo con una spesa di 300 euro, a fronte di un costo, dell’acqua potabile, che si attesta intorno ad 1,60 per famiglia per anno.
Cosa ne pensano gli italiani di questo risparmio di “liquidità”? E’ ancora credenza comune che l’acqua imbottigliata sia più sicura (51%), più “buona” (35%) e meno “dura” (14%).
Nonostante la ricchezza idrica del nostro sottosuolo siamo tutti sull’orlo di una crisi di desertificazione globale…ma dove sono finite le nostre floride risorse?
Scivolate fuori dalle falle di impianti idrici obsoleti senza alcuna manutenzione con punte di dispersione del 50% in Puglia, inquinate da scarti industriali tossici, assorbite da monocolture intensive con grosse inefficienze nei sistemi di irrigazione e dalla ostinata politica dissipatrice contraria all’adozione di apparati per il risparmio di consumo a parità di prestazioni.
Esistono tuttavia ancora esempi di eccellenza seppur sporadici come a Bagnacavallo in Emilia dove il bassissimo costo (2-3 euro/abitante) si ripaga con i certificati bianchi per la minore spesa energetica del servizio idrico, consenta di ridurre i consumi familiari di almeno il 10-12 %, parola di Walter Ganapini, Presidente Greenpeace Italia.
SISTEMA IDRICO ITALIANO
Si parla sempre più spesso in Italia di allarme siccità, ma il nostro è il paese europeo che spreca più acqua e il sistema idrico italiano perde tra il 30% e il 40% dell’acqua immessa in rete. Una situazione allarmante, a cui però la tecnologia può offrire soluzioni, mettendo a disposizione sistemi di telecontrollo delle reti idriche che consentano di ottimizzare la produzione e l’erogazione della risorsa idrica, di minimizzare gli sprechi, di rilevare le perdite e identificare tempestivamente le aree di intervento. Proprio il controllo delle reti è l’oggetto del convegno «Telecontrollo 2007» in corso a Cernobbio.

Promosso da AssoAutomazione, Associazione Italiana Automazione e Misura aderente ad Anie, Federazione Nazionale delle Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche, e organizzato da Fiera Milano Tech, il convegno presenterà le soluzioni più innovative per ottimizzare la qualità e l’efficienza dei servizi di pubblica utilità. Il tema al centro del dibattito di quest’anno sarà la modernizzazione delle reti come strategia per l’efficienza e il risparmio. 

«La dotazione infrastrutturale italiana è carente - denuncia Roberto Maietti, presidente di Assoautomazione - le reti degli acquedotti hanno un’anzianità media di 32 anni. Nei prossimi 25 anni sono previsti investimenti per 50 miliardi di euro. Il costo di investimento di un sistema di telecontrollo non supera il 5% del costo totale delle opere idriche realizzate, e anche i costi di gestione non superano il 5% del costo del sistema all’anno». Proprio su questo tema venerdì 12 ottobre è in programma una tavola rotonda dal titolo «Alla ricerca dell’acqua perduta», che metterà a confronto le esperienze di diverse città italiane. Interverranno, tra gli altri, Guidalberto Guidi, Presidente Federazione Anie, e Stefano Cusumano, Presidente Commissione Agricoltura e Senato del Ministero Politiche Agricole.
CONSIDERAZIONI FINALI
Terminata questa breve “nuotata” nell'immensità di informazioni che ci sarebbero da dare sull'acqua,mi sento di dire solamente che per ora noi italiani siamo fortunati perchè abbiamo degli acquedotti che ci forniscono dell'ottima acqua ad un prezzo ultra conveniente ma purtroppo non lo sfruttiamo adeguatamente e preferiamo affidare la nostra necessità di bere a multinazionali che come vedrete dalle schede delle analisi di laboratorio effettuate da noi studenti della 3B,offrono un acqua tutt'altro che altissima purissima....eccetera
INFORMAZIONI TRATTE DA:
http://magazine.quotidianonet.ilsole24ore.com/ecquo/ecquo/2010/03/23/emergenza-acqua-nel-mondo-lonu-lancia-lallarme-muoiono-8-milioni-di-persone-allanno-per-siccita-e-inquinamento/
http://www.tvb-tivogliobere.it/index.php?evt[section-displayItem]&id=67
http://www.sorellanatura-acqua.org/index.php?title=L'acqua_nel_mondo
http://www.businessonline.it/news/10225/Acqua-e-privatizzazione-in-Italia-il-problema-reale-I-costi-presunti-per-ogni-famiglia.html
http://www.soldiblog.it/post/917/acqua-in-bottiglia-una-dipendenza-pericolosa
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=3265&ID_sezione=&sezione=
analisi di laboratorio proprie e appunti personali

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