venerdì 11 febbraio 2011

Quali caratteristiche devono avere le siepi e quali sono gli arbusti più idonei, per la loro costituzione con relative caratteristiche.


Quali caratteristiche devono avere le siepi e quali sono gli arbusti più idonei, per la loro costituzione con relative caratteristiche.

Le terre incolte e soggette a pascolo non richiesero, inizialmente, termini o confini permanenti: il momento storico cui si può far risalire l'adozione delle siepi e del muretti a secco come stabile termine di appropriazione delle terre è senza dubbio l'adozione del sistema del maggese. Da questo momento il paesaggio agrario assunse gradualmente quella formale rigidità e stabilità di forme geometriche mantenute fino quasi ai nostri giorni.
Le terre a coltura sono divise in campi; siepi, muri e fossi, fiumi e strade disegnano così i lineamenti di un paesaggio agrario nel quale, con sempre maggiore frequenza, specie in pianura, i campi assumono forma geometrica (Sereni, Storia del paesaggio agrario italiano, Laterza, Bari, 1961).
La Tavola di Eraclea, documento epigrafico del IV sec. a.C. ci permette di ricostruire i lineamenti di questo paesaggio agrario di Lucania, a Eraclea, sulle terre di pertinenza del Tempio di Atena. Un altro documento epigrafico greco, la Tavola di Alesa, del 1° sec. a.C. ci mostra diversi elementi di paesaggio quali si presentavano nei pressi della città di Alesa, nei pressi dell'odierna Tusa in provincia di Messina, si tratta in questo caso di un paesaggio di giardino mediterraneo.
Il paesaggio del giardino mediterraneo è costituito da appezzamenti irregolari, chiusi, caratterizzato dalla necessità di proteggere le colture arboree e arbustive e i loro frutti dal morso delle greggi e dai furti campestri.
Il regolare paesaggio formato con la colonizzazione romana, ancor oggi leggibile in alcune zone di pianura, estese a buona parte del territorio il disegno geometrico dei lotti e dei campi nel sistema del maggese, con la presenza di siepi ove la mancanza di fossi, canali o pietre da spietramento, non sopperisse altrimenti alla permanente marcatura dei confini. Le siepi entrarono presto come elemento plastico nei giardini: l'arte topiaria, tecnica per ridurre nelle forme volute gli elementi vegetazionali, fu estesamente impiegata dai Romani. Inventore dell'Opus topiarium fu Gaio Malzio, vissuto nel 1° secolo a.C. Gli artisti romani più famosi si dedicarono a queste forme di scultura che sconfinò dalle forme geometriche le siepi. Vennero allora rappresentate con piante vive statue, divinità, scene mitologiche.

l giardino medioevale crebbe limitato da muri e da siepi con carattere di difesa e limitazione dei differenti settori. La ,importanza fondamentale delle siepi nella composizione si ebbe nel Rinascimento. Il giardino irregolare adottò la siepe come elemento complementare delle forme in elevazione. I boschetti e i gruppi di alberi di William Kent erano realizzati con alberi e folti gruppi di arbusti. Capability Brown col suo ritorno alla composizione chiusa, al parco inteso come una serie di spazi limitati da cinture arboree, esasperò, in effetti, l'uso della siepe. I diversi effetti visivi provocati dalla vegetazione comprendevano tuttavia anche forme intermedie, simili a siepi, quali i cespugli, che non dovevano emergere dal paesaggio.
Si tratta tuttavia di impieghi squisitamente ornamentali a effetto utilitaristico.
Nel Barocco, la siepe viene considerata un elemento base per il giardino.
…"Dovrà adunque il giardino quasi militare alloggiamento delle fiorite schiere, se peraltro non sarà assicurato, e impenetrabile, circondarsi di muro o di siepe non però molto o l'uno, o l'altra elevati; e che il ladro escludano non il Sole"…
..."La siepe viva, come quella che è più durevole, e di meno spesa, si antepone alla morta e posticcia"... (P. Gio. Batt. Ferrari Sanese s.j.: Flora, overo Cultura di Fiori. Per Pier Antonio Facciotti, Roma, 1638).
Oltre che elementi nelle forme più arcaiche del paesaggio umano, cioè nel paesaggio agrario, le siepi sono dunque elementi tradizionali dei giardini.
Nel nostro Paese, più che in altri, il giardino tradizionalmente si esprime come uno spazio chiuso, riservato, isolato, privato. Di qui i muri di cinta, le recinzioni a rete, le inferriate, gli sbarramenti più o meno evidenziati a difesa della proprietà o soltanto a indicare l'inizio della proprietà.
Le siepi, tuttavia, presentano nel giardino moderno anche altre funzioni quali:
Riservatezza 
Molti proprietari di giardini hanno la naturale ispirazione di chiudere anzitutto i loro giardini, addirittura prima di effettuare la piantagione e di costruire la casa. Questa sensazione naturale deriva da un desiderio di intimità, di comportarsi in libertà al di fuori degli sguardi dei vicini o dei passanti. In molti casi il giardino è una parte della casa all'aperto e, di conseguenza, anche in questa parte le persone desiderano di avere lo stesso grado di intimità dagli sguardi esterni che all'interno. Le siepi quindi possono esercitare una funzione di schermo totale.
Azione frangivento
Soprattutto nelle località marine e montane è necessario proteggere dai venti dominanti determinati angoli di giardini. I venti possono essere, infatti, così impetuosi da rendere noiosa la vita all'aperto. Nei giardini, in molti casi, una spessa siepe esercita una valida azione frangivento a difesa.
L'efficacia come frangivento di una siepe dipende dall'altezza di questa. L'area protetta, quella in cui la velocità del vento è ridotta al minimo, è compresa nell'area distante dalla siepe da 1 a 2 volte l'altezza, tuttavia una efficace azione frangivento viene esplicata fino a una distanza dalla siepe pari a 10 volte l'altezza. Le illustrazioni ricavate da Shepered (
Hedges and Screens, Wisley handbook 17, Royal Hort. Soc., London, 1974) illustrano le differenti velocità assunte dal vento in relazione all'altezza delle siepi.
Protezione
Similmente alle siepi un tempo impiegate in agricoltura che esercitavano azione di difesa dall'ingresso di persone e impedivano il libero transito degli animali domestici, le siepi possono esercitare anche un'azione accessoria di difesa. Evidentemente tale azione è limitata; tuttavia, una folta siepe di specie spinose come 
Crataegus oxyacantha, Paliurus australis, Maclura aurantiaca, Citrus triptera, possono esercitare una efficace azione difensiva, al pari di una recinzione in rete metallica.


La realizzazione delle siepi
Si possono formare e mantenere siepi regolari in forma obbligata, con frequenti potature, oppure lasciare gli arbusti liberi, non potati, o potati saltuariamente ogni 4-5 anni o più, a seconda dello sviluppo assunto dalle differenti specie. Per quanto riguarda le piante da usare possiamo realizzare siepi con un'unica specie, oppure siepi miste con una maggiore varietà di specie.
Spesso siepi molto vecchie realizzate con un'unica specie, col passare degli anni si trasformano in siepi miste per la nascita al loro interno di piante i cui semi sono stati portati dal vento o da animali. Come accade per le siepi di bosso in giardini all'italiana che diventano spesso siepi miste di bosso e tasso, e anche di siepi di cipresso o di leccio che, col tempo, si arricchiscono di altre specie come la lentaggine o la fillirea.
L'attuale tendenza del giardinaggio, specie nei paesi Nord Europei, va verso una graduale riduzione dell'importanza delle siepi. Nella costruzione di nuovi giardini si mettono a dimora sempre meno siepi, intese nell'accezione tradizionale, in quanto la riduzione del lavoro di manutenzione costituisce uno dei punti fondamentali del giardinaggio d'oggi e l'eliminazione delle periodiche operazioni di potatura, indispensabili alle siepi tradizionali, dà già buoni risultati in questo senso.
La scelta degli arbusti adatti alla formazione di siepi è influenzata dalla presenza o meno di foglie in inverno, della minore o maggior necessità di potatura per le forme obbligate.
In genere, con le conifere a fogliame persistente si realizzano siepi con colorazioni cupe e spesso a lento accrescimento (cipresso, abete rosso, tasso) ma esistono anche specie e varietà più chiare come la 
Chamaecyparis lawsoniana e la Cupressocyparis leylandii che sviluppano notevolmente in altezza (quasi un metro all'anno).
Anche certe specie caducifoglie sono molto adatte per la formazione di siepi in determinate zone, alcune non perdono le foglie fino alla primavera (faggio, roverella, carpino bianco) altre sono coloratissime in inverno per la presenza di frutti variamente colorati (biancospini, agazzini, , agrifogli, 
Cotoneaster, Berberis). Alcune specie con accentuate fioriture si prestano per realizzare effetti di colore programmabili sia come concentrazione (siepi costituite di una stessa specie) sia come distribuzione nel tempo (siepi miste).

SIEPI BASSE
Abelia: arbusto sempre verde di medio piccolo sviluppo con piccoli fiori bianchi, fiorisce a ottobre, può essere utilizzata come ornamentale, come macchia, come siepe forma libera eccetera perchè vive in tutti i tipi di terreno.

Berberis: L'unica caratteristica negativa è che è spinosa, ci sono oltre 450 specie, ci sono molte varietà con colori di foglie e fiori e frutti differenti. C'è sia a foglia caduca che sempre verde.

Bosso: Boxus: è un arbusto sempre verde caratterizzato da una fitta vegetazione, le foglie sono molto coriacee, ha un lento accrescimento, quindi viene potato raramente, la sua attività rende di più in terreni fertili e viene utilizzato come bordura ed è utilizzatissimo nell'arte topiaria.

Cotoneaster: ci sono 200 specie di arbusti con caratteristiche molto dissimili, hanno una fioritura con un fiorellino bianco non molto evidente, in primavera e in autunno hanno delle bellissime bacche rosse, è soggetto al fuoco batterico anche se sarebbe l'ideale per le siepi, ci sono delle cultivar che sono resistenti.

Euonymus: può essere utilizzato per fare siepi

Hipericum: ultimamente molto utilizzato nelle rotonde, resiste bene all'inquinamento

Pittosporum: molto diffuso nelle zone meridionali

Prunus laurocerasus: Ne esistono oltre 200 specie, di solito quelle utilizzate per il verde ornamentale sono a foglia persistente ed è il lauroceraso. Le foglie hanno dimensioni diverse a seconda della specie, è indicatissima per le siep

Viburnum: È un arbusto che resiste molto bene alla siccità, fiorisce e fa dei fiori bianchi, come palle di neve, il viburnum comprende più di 150 specie, sono molto diffusi nei giardini per la bellezza dei loro fiori e per le foglie persistenti, resistono bene al freddo.

SIEPI MEDIE
Abelia: arbusto sempre verde di medio piccolo sviluppo con piccoli fiori bianchi, fiorisce a ottobre, può essere utilizzata come ornamentale, come macchia, come siepe forma libera eccetera perchè vive in tutti i tipi di terreno.

Berberis: L'unica caratteristica negativa è che è spinosa, ci sono oltre 450 specie, ci sono molte varietà con colori di foglie e fiori e frutti differenti. C'è sia a foglia caduca che sempre verde.

Bosso: Boxus: è un arbusto sempre verde caratterizzato da una fitta vegetazione, le foglie sono molto coriacee, ha un lento accrescimento, quindi viene potato raramente, la sua attività rende di più in terreni fertili e viene utilizzato come bordura ed è utilizzatissimo nell'arte topiaria.

Cotoneaster: ci sono 200 specie di arbusti con caratteristiche molto dissimili, hanno una fioritura con un fiorellino bianco non molto evidente, in primavera e in autunno hanno delle bellissime bacche rosse, è soggetto al fuoco batterico anche se sarebbe l'ideale per le siepi, ci sono delle cultivar che sono resistenti.

Euonymus: può essere utilizzato per fare siepi

Forsythia: arbusto con bellissimi fiori gialli, è una delle prime che fiorisce dopo le nevicate, preannuncia la primavera.
Hidrangean: è l'ortensia, ha una colorazione bellissima, ha numerosi fiori, patisce moltissimo la luce diretta del sole, preferiscono l'ombra anche come sottobosco

Ilex: ha le foglie spinose, è tipica delle giornate natalizie, produce delle bacche rosse, le foglie possono essere verdi o variegate.

Ligustrum: arbusto molto rustico, può essere anche siepe, presenti nella siepe dell'azienda o negli spartitraffico, è molto resistente all'inquinamento, perde parzialmente le foglie d'inverno, è molto indicato per le siepi perchè si adatta bene alla potatura, non ha particolari richieste per terreni e orientamento al sole, costa poco ed è facile procurarselo come talea, è sempre verde.

Nerium oleander: forma aiuole spartitraffico nella Liguria, resiste molto bene all'inquinamento, richiedono solo interventi di potatura di contenimento per evitare che invadano la carreggiata. Attualmente l' oleandro si è spostato al Nord per l'abbellimento del verde. Ci sono colori molto vari.

Prunus laurocerasus: Ne esistono oltre 200 specie, di solito quelle utilizzate per il verde ornamentale sono a foglia persistente ed è il lauroceraso. Le foglie hanno dimensioni diverse a seconda della specie, è indicatissima per le siepi.

Pyracantha: fa dei grappoli di bacche che vanno dal colore arancio al rosso intenso, l'unico inconveniente e che ha delle spine molto resistenti, ma sono arbusti vigorosi che possono essere usati sia da soli che in siepi.

Viburnum: È un arbusto che resiste molto bene alla siccità, fiorisce e fa dei fiori bianchi, come palle di neve, il viburnum comprende più di 150 specie, sono molto diffusi nei giardini per la bellezza dei loro fiori e per le foglie persistenti, resistono bene al freddo.

Chamecyparis: ne esistono di diverse varietà (pagina 120), possono essere utilizzati perchè hanno tante forme nane, e anche grosse, non sono adatti a climi secchi, vanno bene anche per fare delle siepi, perchè hanno un verde verdeggiante.

Cuprressus cipari: va benissimo per le siepi, è un ibrido nato tra l'incrocio tra il cipresso e il chamecyparis, resiste benissimo al freddo, ed è la conifera più utilizzata per le siepi, fino a pochi anni fa non aveva alcun interesse artistico, fin quando non è comparsa la moda di accostarne tre vicini, sopratutto per la versione piramidale che si forma spontaneamente, il giudizio su questa scelta è discorde, è molto utilizzata lungo i viali in toscana, in piemonte invece si usano più sovente nei cimiteri, oppure nelle villette mettendone tre vicini.

SIEPI ALTE
Pyracantha: fa dei grappoli di bacche che vanno dal colore arancio al rosso intenso, l'unico inconveniente e che ha delle spine molto resistenti, ma sono arbusti vigorosi che possono essere usati sia da soli che in siepi.
Cedro: pinacea, sono tra gli alberi più maestosi al mondo, sono poco esigenti per quanto riguarda il clima e il terreno e crescono moltissimo, esiste il cedro atlantica, che è il più rustico tra tutti i cedri, è poco esigente per i terreni, è indicato per giardini grandi e parchi. Il cedro deodara ha un portamento tipicamente piramidale, ha i rami leggermente ricadenti, per cui ha un aspetto morbido pendolo, è il cedro che si sviluppa più velocemente, anche in questo caso non ci sono particolari esigenze in fatto di terreno, abbiamo foglie diverse per un ampia scelta.
Il cedrus libani o cedro del libano, ha una ramificazione orizzontale, molto diverso dai precedenti, perchè ha un portamento con ramificazione orizzontale, la chioma, ha una forma appiattita, ed è comunque tipico per essere isolata per le grosse dimensioni, i cedri hanno avuto un enorme sviluppo nella belle epoque, poi sono stati riscoperti negli anni '70-'80, solo che all'epoca si sbaglio e li pintarono troppo vicini costringendo, le generazioni future ad eliminare alcuni esemplari.

Chamecyparis: ne esistono di diverse varietà (pagina 120), possono essere utilizzati perchè hanno tante forme nane, e anche grosse, non sono adatti a climi secchi, vanno bene anche per fare delle siepi, perchè hanno un verde verdeggiante.

Cuprressus cipari: va benissimo per le siepi, è un ibrido nato tra l'incrocio tra il cipresso e il chamecyparis, resiste benissimo al freddo, ed è la conifera più utilizzata per le siepi, fino a pochi anni fa non aveva alcun interesse artistico, fin quando non è comparsa la moda di accostarne tre vicini, sopratutto per la versione piramidale che si forma spontaneamente, il giudizio su questa scelta è discorde, è molto utilizzata lungo i viali in toscana, in piemonte invece si usano più sovente nei cimiteri, oppure nelle villette mettendone tre vicini. 

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